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CRONACA | 23 maggio 2021, 08:58

Denunciati 100 "furbetti" del reddito di cittadinanza: hanno percepito indebitamente 400mila euro

Carabinieri e Inps stanno passando al setaccio le posizioni degli oltre 3000 percettori del sussidio: finora il 10% non aveva i requisiti per ricevere l'aiuto

Denunciati 100 "furbetti" del reddito di cittadinanza: hanno percepito indebitamente 400mila euro

Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto: 100 persone sono finite nei guai nell'ambito della prima tranche di controlli che i carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli ha condotto a stretto contatto con l'Inps, organo erogatore del reddito e detentore delle richieste presentate. I controlli sono partiti dall’inizio del 2021 e l'attività interessa, nel complesso oltre 3000 posizioni, relative ai richiedenti il beneficio. L’estrema complessità del contesto e delle verifiche ha coinvolto tutte le componenti dell’Arma dei Carabinieri, dal Reparto Operativo di Vercelli che coordina le operazioni, al Nucleo Ispettorato del Lavoro del capoluogo competente sugli accertamenti presso gli istituti previdenziali. Un ruolo importante hanno anche rivestito le Stazioni Carabinieri che, presenti sul territorio dell’intera provincia hanno accertato sul campo la veridicità di alcune dichiarazioni rese ai fini dei requisiti soggettivi. 

Una prima trance di accertamenti ha interessato più di 1000 posizioni, con particolare riferimento al requisito della residenza, evidenziando come oltre 100 soggetti, dunque il 10% circa delle posizioni verificate abbiano percepito indebitamente l’emolumento. Delle varie violazioni commesse, emblematica è quella di un cittadino straniero che è risultato essere giunto in Italia, dal paese d’origine, il giorno antecedente la presentazione della richiesta del beneficio, per ripartire appena ultimata l’istanza.

Per tutti questi soggetti è scattato il deferimento alla Procura della Repubblica di Vercelli per la violazione dell’art. 3 del D.L. 4/2019, che prevede una pena detentiva che varia da 2 a 6 anni di reclusione, per “aver reso o utilizzato documenti o dichiarazioni false o attestanti cose non vere al fine di procurarsi un illecito profitto ai danni dello Stato Italiano”.

E, a dispetto della definizione in apparenza bonaria, i “furbetti del reddito di cittadinanza” individuati dai Carabinieri di Vercelli, ad oggi, hanno causato allo Stato e di conseguenza ai soggetti realmente bisognosi che del beneficio hanno una concreta necessità un danno complessivo di oltre 400mila euro euro, somme che l’Inps, bloccata immediatamente l’erogazione dell’emolumento, avrà il compito di recuperare.

Proprio per garantire equità sociale e rispetto delle fasce realmente deboli,  la verifica, lungi dal considerarsi conclusa, sarà progressivamente estesa a tutte le richieste presentate, un numero che comunque risulta in progressiva crescita e a tutti i requisiti imposti dalla normativa, per i quali, si rammenta l’obbligo giuridico di segnalazione da parte del richiedente, in caso di variazione.

Come purtroppo capitato in passato anche per altri provvedimenti studiati con fini di garantire equità sociale, la bontà delle intenzioni del legislatore deve poi fare i conti con persone che, pur essendo di fatto prive dei requisiti necessari per accedere al sostegno, alterano dichiarazioni e documentazioni al fine di conseguire un beneficio immeritato, ai danni di altri reali bisognosi.

redazione c

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