Avevano messo in piedi una fiorente attività di spaccio che ha portato i carabinieri a documentare, in un solo mese, 400 cessioni di stupefacenti a favore di circa 150 persone, clienti abituali di età compresa tra i 15 e i 60 anni appartenenti a tutte le categorie sociali, compresa la cosiddetta "Vercelli bene".
Due sposini trentenni, di origine nigeriana e residenti in città, sono stati arrestati, nei giorni scorsi, dai Carabinieri della Stazione di Vercelli, che hanno portato alla luce una vasta rete di illegalità.
A gestire l’attività era l’uomo, che riceveva le ordinazioni telefoniche da vari clienti, ai quali con un metodo ormai consolidato e grazie anche al supporto della moglie, provvedeva a consegnare le quantità di stupefacente richiesto, mediante cessioni portate a termine per lo più sotto l’abitazione familiare. A confermare tali attività di spaccio hanno contribuito i vari sequestri operati dagli stessi carabinieri a carico di svariati acquirenti, sorpresi con ancora indosso lo stupefacente poco prima acquistato.
Il fiorente mercato di hashish è stato interrotto da un’articolata e complessa attività di indagine denominata “Togo-Togo”, condotta dal marzo al luglio del corrente anno dai militari della Stazione Carabinieri di Vercelli che, attraverso mirate intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e pedinamenti, sono riusciti a raccogliere e delineare un importante quadro probatorio, ponendo un definitivo freno alle illecite attività della coppia.
Nel solo periodo delle indagini, le attività svolte dai carabinieri hanno portato alla luce oltre 400 cessioni mensili di stupefacente a favore di circa 150 clienti abituali, tutti di una fascia di età compresa tra i 15 e i 60 anni, per un giro d’affari stimato nell’ordine di 18.000 euro. Cifra poco compatibile con il percepito reddito di cittadinanza da parte della donna, per altro già denunciata in merito per assenza di requisiti alla competente autorità giudiziaria. Oltre a includere almeno tre generazioni di vercellesi, i clienti appartengono a tutte le classi sociali, compresa la cosiddetta “Vercelli bene”. A confermare, il fruttuoso commercio, sono i capi di abbigliamento griffati e gli accessori di lusso in uso agli sposini, non certo passati inosservati ai carabinieri durante le investigazioni.
All’esito delle attività di indagine coordinate dal pubblico ministero Rosamaria Iera dalla Procura della Repubblica di Vercelli, sono stati emessi ed eseguiti provvedimenti cautelari a carico dei due indagati: dopo gli arresti l'uomo è finito in carcere mentre nei confronti della donna è stato disposto e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria a carico della moglie.
Nel corso delle intere operazioni i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato oltre 400 grammi di hashish, alcune dosi di cocaina, denaro contante provento delle illecite attività (circa 3000 euro), nonché l’occorrente per la pesatura e il confezionamento delle singole dosi, parte dei quali scoperti nel corso delle operazioni di perquisizione, costate agli indagati un ulteriore arresto nella flagranza di reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Gli arrestati, che solo la settimana precedente alla loro cattura, come già detto, erano convolati a nozze al locale Municipio, hanno così dovuto forzatamente interrompere la luna di miele.