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CRONACA | 23 agosto 2021, 14:51

Tenta di uccidere il vicino di casa con il gas

Bianzè: arrestato dai carabinieri un 63enne del paese che aveva elaborato un piano insolito ma potenzialmente letale

Tenta di uccidere il vicino di casa con il gas

Tenta di uccidere il vicino di casa con il gas

Aveva forato il muro di casa di un vicino, immettendo un tubo collegato a una bombola del gas aperta. Un modo un po' insolito, ma potenzialmente letale per "regolare i conti" con un vicino con il quale aveva avuto dei dissapori.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Vercelli hanno arrestato un 63enne di Bianzè con la pesante accusa di tentato omicidio nei confronti di un vicino.

Domenica 15 agosto verso le 12 in un’abitazione di Bianzè, la vittima designata, dopo essersi assentata per fare la spesa in un supermercato della zona, nel rientrare a casa ha sentito un forte odore di gas nel cortile. Verificata l’assenza di un’eventuale fuga di gas sia in cucina che nel vano caldaia, ha deciso di ispezionare anche l’esterno dell’abitazione, accorgendosi che nel muro di cinta posteriore era presente una bombola di gas con un tubo in gomma inserito nella parete. Allarmato da tale scoperta ha chiesto immediatamente l’intervento dei vigili del fuoco che, dopo poco, sono arrivati insieme ai carabinieri della stazione di Livorno Ferraris per far chiarezza sull'accaduto. I vigili del fuoco hanno mezzo in sicurezza l’ambiente chiudendo le varie utenze e praticando dei fori sulla parete dell’abitazione allo scopo di far defluire il gas che si era accumulato e che stava penetrando poi anche nei vari locali della casa.

Ad affiancare i colleghi nelle indagini è poi intervenuto il personale del Nucleo Investigativo di Vercelli, assumendo la direzione dell'inchiesta. Nei giorni successivi gli investigatori hanno sentito diverse persone e raccolto prove inconfutabili nei confronti di un vicino di casa con il quale la vittima aveva avuto dei dissapori in passato.

Gli elementi di prova raccolti dai carabinieri hanno permesso di sostenere un quadro indiziario molto grave nei confronti del 63enne tant’è che, vista la pericolosità dell’evento criminoso, poneva necessariamente il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Vercelli nella condizione di dover richiedere al Gip del Tribunale l’emissione di una misura cautelare tale da evitare la possibile reiterazione del reato. Il Gip ha emesso l’ordinanza di arresto, eseguita lo scorso fine settimana, nei confronti del responsabile dell’evento che è stato tradotto in carcere.

 

 

redazione

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