Molte persone ritengono che il ricordo sia fondamentale per evitare di ripetere gli stessi errori commessi nel passato. Ormai, dalla fine del 2019, possiamo affermare di avere vissuto un susseguirsi di traumi, sia causati dalla grave pandemia, che dalle devastazioni sul nostro pianeta. Noi studiamo storia, proprio per conoscere com’è nato e come si è evoluto l’uomo. Però, a mio avviso, non è progredito e, tantomeno, il ricordo gli è stato utile per evitare di far soffrire persone innocenti. La discesa culturale più importante, se così possiamo definirla, dell’essere umano, ha inizio nella prima guerra mondiale.
Ma oltre che dalla prima guerra mondiale, dobbiamo trarre insegnamento dalla seconda e comunque dalle guerre in generale. Per me è la più disastrosa e, francamente, al solo pensiero, mi chiedo come l’umanità possa essere arrivata a una simile crudeltà. Gli storici prendono come esempio l’Olocausto (forse considerato uno dei ricordi più importanti per evitare gravi ripercussioni, nel nostro presente e nel nostro futuro). A differenza di altri, credo che il 27 gennaio sia una delle date più importanti da ricordare, ma bisognerebbe coinvolgere in modo più efficace coloro che non si interessano a questi problemi. Si potrebbero mostrare video o documentari più crudi, piuttosto che descrivere i vari momenti vissuti nei campi di concentramento. E’ necessario vedere le cose con i propri occhi, vivere quelle realtà, come se fossimo in prima persona. E non appoggiare la testa sul banco e dormire, gesto irrispettoso e a dir poco menefreghista !
24 febbraio 2022: primo attacco in Ucraina. “Non colpiremo civili”. “Utilizzeremo la diplomazia”. “Rischio di una terza guerra mondiale”. Ecco come, in un mese o più, alcuni personaggi politici hanno usato il ricordo. Mi pare che i fatti siano più loquaci, di un semplice dialogo. Mi sembra di essere ritornata indietro di più di settant’anni e di risentire le stesse menzogne di quell’epoca. Ogni volta che apro Google, leggo sempre le solite notizie atroci. “Rischio di una bomba atomica”. “Tregua russa durata solo due ore”. “Sanzioni alla Russia”. “Russia esclusa dai Mondiali”.
Ecco a cosa dovrebbe servire la memoria. Non a rammentare fatti, avvenimenti o episodi… ma eroi. Eroi che hanno liberato milioni di ebrei dai campi di sterminio. Eroi che hanno lottato per l’unificazione del proprio paese. Eroi che si sono alleati per sconfiggere un nemico. Eroi che difendono la propria patria. Siamo nel mondo reale, dove esistono persone coraggiose, ma anche paurose e crudeli. E ricordarle per le loro gesta… è più rilevante di qualsiasi altro dettaglio. Ebbene, non mi sento di considerare scorretto il significativo aforisma di Ray Bradbury: un giorno, speriamo non molto lontano “là seppelliremo la guerra e la ricopriremo”. Io, però, aggiungo qualcosa: “E ricorderemo gli uomini e le donne che hanno reso questo desiderio comune, una vera realtà”.