/ EVENTI

EVENTI | 18 aprile 2024, 11:35

Calvino a Serravalle

Calvino a Serravalle

Che emozione arrivare in teatro a Serravalle e vedere schierati nel foyer i libri di Calvino, nella nuova veste editoriale, adottata per il centenario: è stato come ritrovare vecchi amici ed avere l’autentico piacere di scoprirli sempre giovani. Dopo pochi minuti le luci in sala si abbassarono per illuminare il palcoscenico e far rivivere per un’ora quello scrittore amato da generazioni, che mi ha accompagnata nell’adolescenza e anche nelle scelte più dolorose.

Grazie al progetto di Valentina Preite, condiviso con Silvia Franchi, è nato: “100 (+ 1) anni di Calvino”, uno spettacolo di felice contaminazione tra le arti: letteratura, musica, danza, che forse Italo avrebbe apprezzato, perché rifiutò sempre di farsi rinchiudere in un unico profilo.

Era nato a Santiago de Las Vegas, Cuba, il 15 ottobre 1923, da genitori italiani. Suo padre, Mario Calvino, agronomo originario di Sanremo. Sua madre, Eva Mameli, originaria di Sassari, è stata una botanica e naturalista italiana. Si trasferirono in Italia quando Calvino aveva meno di due anni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha partecipato alla Resistenza nelle Langhe, come partigiano della divisione d'assalto Garibaldi. Dopo la guerra si stabilisce a Torino, dove nel 1947 si laurea in Lettere. A Torino inizia a lavorare come giornalista per il periodico comunista L'Unità e per la casa editrice Einaudi, e dal 1959 al 1966 come redattore capo della rivista letteraria Il Menabò. Pavese per Calvino nutrì un fortissimo affetto, era la sua scoperta, canonizzata con la sua storica recensione: "Oggi è nato uno scoiattolo della penna". Nel 1964, a L'Avana, Italo Calvino si sposa con Esther Judith Singer, Chichita, una traduttrice argentina. Nel 1967 si trasferisce a Parigi con la famiglia dove rimane per tanti anni. Nel 1980 ritorna a Roma. Qui prosegue la sua attività di studioso e di scrittore, collaborando con i più importanti quotidiani nazionali e internazionali. Italo Calvino muore a Siena il 19 settembre del 1985, a causa di un’emorragia cerebrale.

Nell’ambiente letterario sin dal 1956 era trapelata la notizia dell’amore per l’attrice e scrittrice Elsa De Giorgi, sposata, maggiore a lui come età: quando uscirono le Fiabe italiane, Calvino le dedicò a Raggio di Sole, anagramma del nome di Elsa e uno dei soprannomi con cui lui la chiamava. Nel 1970 pubblicò Gli amori difficili, racconti che esplorano le difficoltà e le complessità delle relazioni amorose.

La sua scrittura chiara ed elegante è il frutto di una ricerca costante di trasparenza e semplicità espressiva. E’ uno scrittore che piace ai bambini, e non è poco: come il suo Marcovaldo è uno stralunato abitante urbano che vive con difficoltà il rapporto con la metropoli cementificata. La trilogia “I nostri antenati”, costituita da: Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959), parla di tre singolari personaggi, al limite tra il surreale e il fiabesco, portatori di valori senza tempo. Calvino riflette sul mondo e sulle possibilità di viverci: Le città invisibili sono il racconto dei viaggi di Marco Polo che descrive all'imperatore Kublai Khan le città che ha visitato, le quali portano tutte nomi evocativi di donna.

Letture e musica hanno contrappuntato la serata, offrendo molte delle sfaccettature del poliedrico uomo di cultura, che non si lasciò mai imprigionare in un singolo movimento letterario, attraversando diverse fasi creative durante la sua carriera. “Oltre il ponte” rappresenta il passaggio di consegne alle nuove generazioni, che “non sanno la storia di ieri” e non conoscono il senso di un'esperienza che non può scomparire. Il ponte è il simbolo che divide la pace dalla guerra, la vita dalla morte, con la speranza che “oltre il fuoco comincia l'amore”. Il progetto dei Cantacronache, un gruppo di intellettuali e musicisti torinesi fondato da Sergio Liberovici e Michele Straniero, fra cui spiccarono i nomi di Italo Calvino, Gianni Rodari e Umberto Eco, dal 1958 al 1962 fu una delle esperienze artistiche italiane più interessanti: la musica popolare divenne il mezzo per esprimere i disagi sociali, politici e culturali di un’Italia alle prese con un enorme cambiamento. La sua versatilità stilistica e la sua abilità nello sperimentare lo portarono a sfidare le categorie letterarie tradizionali.

Silvia Franchi, Mauro Cavinato, Giorgio Urban, Matteo Mancin, Valentina Preite, hanno commentato, letto e interpretato pagine tratte dai romanzi e dai racconti, accompagnati dalla chitarra di Marta Fortis e dalle performances di danza delle giovani ballerine dell’Associazione “Incontra la danza” di Daniela Greppi. Cosimo Piovasco di Rondò, primogenito del barone di Rondò, che il 15 giugno 1767, dopo un litigio con il padre causato dalla stanchezza di dover obbedire alle pretese dei genitori e dai maltrattamenti della sorella Battista, decide di rifugiarsi sugli alberi, è stato magistralmente impersonato da un tenorile Matteo Mancin.

Nel corso degli anni Novanta, la leggerezza è diventata uno dei temi principali della cultura non solo letteraria, ma anche relativa ai softwares, all'architettura e a molti altri temi: per Calvino la Leggerezza era vita, reazione al peso di vivere, come appare chiaro nei: “Six memos for the next millennium” che avrebbe dovuto tenere ad Harvard. «A Harvard farfuglierò», disse, «ma tanto farfuglio in qualunque lingua”: questo era Calvino.

Al termine dello spettacolo tanti applausi, ma soprattutto aleggiava una grande, calviniana, leggerezza: “Esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può fare apparire la frivolezza come pesante e opaca. La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso. Paul Valéry ha detto: – Il faut être léger comme l’oiseau, et non comme la plume. – Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma…”

Piera Mazzone

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore