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COSTUME E SOCIETÀ | 23 maggio 2024, 15:52

Francesco Campanella a Ghemme per una mostra personale: presentata “Untilted”

Francesco Campanella a Ghemme per una mostra personale: presentata “Untilted”.

Francesco Campanella a Ghemme per una mostra personale: presentata “Untilted”.

Venerdì 17 maggio a Ghemme, Spazio E, è stata inaugurata la Personale d’arte di Francesco Campanella, che ha scelto come titolo: “Untitled”, un’antifrasi, perché così tante opere, diverse ed intriganti, starebbero strette in un’unica definizione.

Campanella è un assiduo frequentatore dello spazio creato da Enrica Pedretti per essere messo a disposizione di Maestri selezionatissimi: l’allestimento della mostra crea gli spazi giusti per accogliere opere dalla vitalità travolgente che coinvolge, e non può lasciare indifferenti. Francesco Campanella, Frenk per gli amici, è una persona solare, accogliente, che guarda con curiosità tutto ciò che accade intorno, e queste sue qualità sono emerse con forza nella presentazione della critica d’arte novarese Emiliana Mongiat: “L’artista si guarda nel suo specchio interiore che ne riflette l’immagine, ma anche lo sfondo, affollato e a più piani: l’oggi con figure ampie e suggestioni della vita quotidiana, in secondo piano i ricordi evocativi del percorso e dei Maestri, infine il recupero di tutte quelle conoscenze che nascono dalla storia dell’arte del passato, le quali, trasferite nello sfondo, contribuiscono a creare molteplici influenze che coesistono e si intersecano. Costante resta l’obiettivo della comunicazione: le opere devono parlare agli altri”. Da questo sfondo affollato Campanella sceglie le cose che ritiene giuste in quel particolare momento, ma, come elementi costanti, si ritrovano le influenze dell’arte informale, praticata negli anni che segnarono i suoi esordi con il Gruppo degli Undici - emuli del Gruppe der Elf (Gruppo degli undici) fondato nel 1892 da Max Liebermann e Walter Leistikow a Berlino con lo scopo di creare spazi alternativi per l'arte moderna nei quali organizzare piccole esposizioni indipendenti – dei quali restò memorabile la mostra allestita  nella Biblioteca di Barengo, della Street Art, nata come evoluzione del Graffitismo, con il quale condivide il luogo d'azione (il contesto urbano) e molti mezzi espressivi utilizzati, ma che risponde all'esigenza di esprimere un messaggio (politico, sociale, di rivolta). Per Campanella la Pop Art, con gli oggetti prodotti in serie e quindi non più legati al singolo pezzo, Andy Warhol, ma anche Mimmo Rotella dei manifesti strappati e poi ricomposti, rappresentò una tappa importante. Una ulteriore fascinazione è legata alla narrazione dei fumetti, che ebbe antecedenti illustri nei murales di Rivera: “Frenk incolla, utilizza lo stencil, affida la sua comunicazione a scritte, a singole lettere”. Le ciotole, coloratissime, ricavate da fondi di damigiane tagliate, contengono idee e pensieri, gli oggetti di legno si ricollegano a Paolo Rossi, con il quale Campanella condivise lo studio a Vignale. Sulle opere ci sono gocciolature, tracce di colori sovrapposti, derivazioni della sua attività di artista informale, ma che si prestano a più chiavi di lettura: “Non mi fermo prima di completare l’opera che ho in mente, finchè non trovo pace, serenità”. 

L’ultima sala espositiva è dedicata al Pop, che si unisce con la musica e si trasforma nel salotto dedicato ai Rolling Stones. L’eco dell’attentato del 1968, a Warhol si riaffaccia con la pistola rossa, creando un forte rimando visivo. Tutte le opere esposte invitano alla relazione, creano un “rapporto personale” tra artista e visitatore. Da Pollock a Banski, si possono trovare tante contaminazioni, fuse in creazioni del tutto originali: “Faccio cose che si identificano con il supporto, o con il pensiero che sta dietro le opere”.

La Mostra sarà visitabile fino a domenica 14 luglio: giovedì: 16.22, da venerdì a domenica 11-22.

C.S. Piera Mazzone, G. Ch.

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