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LINK | 06 luglio 2024, 15:55

La Carta del Docente riconosciuta anche ai supplenti

Continuano i ricorsi per il riconoscimento del bonus anche ai docenti precari

La Carta del Docente riconosciuta anche ai supplenti

Un beneficio, quello di poter usufruire della Carta Docente, che dovrebbe essere esteso di diritto a tutti gli insegnanti della Scuola pubblica, ma su cui il Ministero sembra ancora voler mantenere la discriminazione.

Solo successivamente all’emanazione di un’ordinanza da parte della Corte Europea, infatti, al fine di evitare sanzioni provenienti da procedure di infrazione dalla C.E., il MIM ha deciso di riconoscere il bonus agli insegnanti con contratti di supplenza annuale.

Per l’anno scolastico 2023/2024, quindi, hanno potuto usufruire del corrispettivo di 500 € erogato per mezzo della Carta Elettronica del docente, i precari con contratto fino al 31 agosto.

Una misura che sembra essere stata confermata in Legge di Bilancio 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 213) anche per l’anno scolastico 2024/2025, ma che dovrebbe vedere una leggera riduzione dell’importo. Quel che è più probabile è che anche per la prossima annualità dovrebbero restare esclusi coloro che sono stati individuati come titolari di supplenze fino al 30 giugno.

Per questi ultimi l’unica strada da percorrere per vedersi riconosciute le somme da utilizzare per l’aggiornamento professionale è avviare il ricorso carta docente, rivolto contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Per la proposizione della vertenza è possibile affidarsi allo studio legale di Giustizia Scuola che da anni è impegnato nella difesa dei diritti del personale scolastico, docente e ATA.

Il Ricorso Carta Docente ha l’obiettivo di porre fine ad una illegittima discriminazione operata dall’allora MIUR, perpetrata poi nel tempo, con l’istituzione della Carta del Docente tramite la Legge 107/2015 meglio nota come la Buona Scuola. Un contributo economico di 500€ riservato al personale di ruolo, erogato tramite borsellino elettronico, ideato per supportare la formazione e l’aggiornamento professionale dei docenti in servizio dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado.

Possono partecipare al ricorso tutti coloro che negli ultimi cinque anni, a partire quindi dall’anno scolastico 2019/2020, abbiano stipulato con un’Istituzione scolastica pubblica un contratto di supplenza fino al termine delle lezioni, ovvero al 30 giugno o al 31 agosto.

Anche per coloro che abbiano ricevuto un contratto a tempo indeterminato è possibile avviare il ricorso carta docente per recuperare il beneficio economico di cui non hanno potuto usufruire nel periodo pre-ruolo. Fatta salva sempre la prescrizione quinquennale per questa tipologia di cause.

Già tantissime maestre e maestri, professoresse e professori, hanno ricevuto Sentenze con esito positivo presso i Tribunali con funzione di Giudice del lavoro sparsi su tutto il territorio nazionale. Del resto le ordinanze emesse dalla Corte di Cassazione e dal Consiglio di Stato hanno messo ordina sulla questione, lasciando il Ministero senza alcuna possibilità di opporsi a questa ondata di ricorsi.

Questo perché, come si legge tra le righe delle numerose Sentenze: tutti i docenti, a prescindere dal contratto con cui prestano servizio alle dipendenze delle istituzioni scolastiche, devono essere messi in condizione di proporre un’adeguata offerta formativa agli studenti e alle famiglie.





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