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ATTUALITÀ | 07 maggio 2025, 07:10

Informazione, quanto siamo veramente liberi?

La vera libertà di stampa, ora, deve competere con la tecnologia che avanza sempre più velocemente.

Informazione, quanto siamo veramente liberi?

Informazione, quanto siamo veramente liberi?

La notizia dell’elezione di papa Wojtyla, nell’ottobre del 1978, impiegò più di tre giorni per arrivare in tutto il mondo, per raggiungere anche i villaggi più sperduti della Foresta Amazzonica, dell’Africa o dell’Oceania.

Internet non era ancora a disposizione e a portata di mano per tutti.

La notizia della morte di Papa Francesco, invece, in meno di 30 secondi è arrivata in ogni angolo del pianeta.

Ecco come è cambiato il mondo della comunicazione globale, ovunque. Questo significa che oggi siamo più informati? Che siamo più liberi? Domande che mi girano per la testa a seguito della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa.

Ogni anno ci si interroga sulla questione, si stilano classifiche per dire quali sono i Paesi più liberi, quelli dove circolano più facilmente le notizie, aggirando censure, divieti, blocchi dell’informazione. E anche in questi giorni ne sentiremo di tutti i colori.

Ma al di là delle solite considerazioni (chi governa la comunicazione, come difenderci dai Big Data, chi difende la nostra privacy, come riconoscere le fake news, ecc..) c’è una questione che oggi mi sta particolarmente a cuore: come attrezzarci ed essere preparati di fronte all’espandersi dell’Intelligenza Artificiale. Oggi, grazie all’AI, è possibile campionare voci, modificare video e foto, creare dal nulla una notizia assolutamente verosimile… Altro che fake news… Tutto questo sembra accadere fra l’indifferenza generale, i governi paiono inermi. Nulla più che dichiarazioni di allarme e inviti a regolamentare il settore: ma chi deve farlo? A quali costi?

La vera libertà di stampa, ora, deve competere con la tecnologia che avanza sempre più velocemente.

Beppe Gandolfo

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