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BuonGiro | 30 maggio 2025, 08:00

Sono arrivati i giorni dei giorni al Giro: a Champoluc la prima finale in un'apoteosi di salite

A Cesano Maderno vince lo specialista Nico Denz. Ayuso si ritira dopo una puntura di calabrone. Oggi e domani si decide il Giro

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Sono arrivati i giorni dei giorni. Tanto attesi. Anche se, sincero, che sia già quasi finito questo Giro d'Italia è un vero peccato. Perché ci stavamo appassionando a questi colpi di scena, purtroppo troppi ritiri dei big favoriti alla vigilia ma anche tante storie da raccontare, di giovani rampanti, meno giovani che non mollano mai, ciclisti che come spesso vi ho raccontato qua sanno veramente cos'è la fatica e il sacrificio per i compagni.

Tranquilli comunque, ci sono ancora due giorni di gara (tre con la passerella di Roma), saranno tutte da guardare dal primo all'ultimo km e sono sicuro, mi prendo la responsabilità di avere questa certezza, che ci divertiremo. Le caratteristiche dei corridori in top ten lo stanno a dimostrare. 

A proposito di fatica non si può non sottolineare la vittoria, la terza dopo le due del 2023, portate a casa braccia al cielo praticamente nello stesso modo, di Nico Denz. Il tedesco della Bora dopo il ritiro di Roglic ha esaurito i suoi compiti e come Pellizzari ha avuto briglia sciolta dal team. E dopo essere andato in fuga con un nutrito gruppo ha lasciato tutti sul posto aggiudicandosi la tappa di Cesano Maderno che alla vigilia sembrava cosa fatta per i velocisti. Invece non è stato così e chi si morde la mani più di tutti è Mirco Maestri della Polti Visit Malta. Lo avrebbe meritato anche perché non è più giovanissimo ma il secondo posto di oggi e il sesto di Nova Gorica (ricordate anche la fuga nel 2024 con Alaphilippe?) devono spronarlo ancora di più per il 2026. Gi altri delusi a mio avviso sono Van Aert e Pedersen, gara più che adatta a loro.

Premio sfortuna che va a Ayuso, dopo il crollo verticale pure una puntura di calabrone vicino all'occhio. Era partito ma il ritiro è arrivato dopo pochi km. Un peccato ma gli servirà a crescere e ad ammorbidirsi anche un po' nei rapporti con i compagni di squadra.

Del Toro, Carapaz e Simon Yates. Ora a voi tre. Ma occhio a Pellizzari. Con Gee, Caruso  e Bernal che non staranno a guardare.

TAPPA 19, BIELLA-CHAMPOLUC, 166 KM

Percorso

Tappone alpino fatto di sole salite e discese. Al km 4 prima salita a Croce Serra per entrare nella valle della Dora Baltea. Breve falsopiano fino a Verrès e poi tre lunghe salite da circa 15 km l’una senza respiro fra loro. Si scalano il Col Tzecore (con lunghi tratti oltre il 12% negli ultimi 4 km), il Col de St. Pantaléon e il Col de Joux. Terminata la discesa su Brusson inizia l’ultima parte sempre a salire con il passaggio da Antagnod (pendenze fino all’11%) che termina a 5 km dall’arrivo.

Ultimi km

A circa 5 km, dopo Antagnod, inizia la discesa dapprima blanda fino ai 3 km dove la pendenza aumenta per terminare con alcuni tornanti all’ultimo chilometro in centro a Champoluc. All’ultimo chilometro inizia un tratto in lastricato che termina a 400 m dall’arrivo, tutto in leggera ascesa. 

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Lucia Mondini

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