Benvenuti al trentaquattresimo appuntamento con la rubrica musicale “Riascoltati per voi”. Quest’oggi vi accompagno in un viaggio davvero particolare, perché l’album di cui vi parlo non è un disco “facile”, ma uno di quelli che ti spiazzano, ti fanno arrabbiare, ti confondono… e alla fine ti conquistano. Sto parlando di "Frances the Mute”, uscito nel 2005 e firmato da una band che non somiglia a nessun’altra: i The Mars Volta, un gruppo veramente fuori dal comune!
Piccola ma doverosa premessa: “Frances the Mute” è un concept album che non finisce mai di sorprendere, perché non è un disco che puoi ascoltare di sfuggita. Non è da mettere come sottofondo mentre stai facendo altro. No, no! È un’esperienza che ti obbliga a fermarti e a concentrarti e anche tanto! Anche perché, i brani sono solo cinque, ma durano tantissimo. È un po’ come guardare un film di due o tre ore invece che il classico cartone animato di cinque minuti: devi prepararti mentalmente e decidere di viverlo dall’inizio alla fine perché sai che ci saranno emozioni in continuo cambiamento.
In un mondo pieno di canzoni veloci e “usa e getta”, “Frances the Mute” ti costringe a rallentare. È un disco che non ti regala nulla subito: devi avere pazienza, lasciarti trasportare e non avere paura del silenzio o dei momenti strani. La cosa più bella di questo disco è che non sai mai cosa succederà. Prende il via con le classiche “schitarrate”, ad un certo punto ti ritrovi ad ascoltare trombe jazz, successivamente sei di fronte a passaggi lenti quasi da musica classica, per poi finire a percussioni che ricordano il folklore messicano. Ti senti stranito. A volte ti sembra di sognare, a volte di essere dentro ad un incubo.
Un ascoltatore che si approccia per la prima volta a “Frances the Mute” potrebbe anche arrabbiarsi e pensare: “Che roba è questa? Cos’è tutto sto caos??”. Ricordo ancora la prima volta che l’ho ascoltato: non capivo quasi niente, ma allo stesso tempo ero incuriosito. Al secondo ascolto ho provato a dargli fiducia, ho volutamente insistito, ci sono ritornato sopra e mi sono accorto che proprio tutto quel caos nasconde un ordine ben preciso, una storia che si svela piano piano. E oggi, ogni volta che lo riascolto, mi regala sempre nuove emozioni, nuovi dettagli che mi erano sfuggiti prima.
Ci tengo nuovamente a dirvi che questo non è un disco per tutti e non è da ascoltare sempre. Ma se ti prendi il tempo e la voglia di affrontarlo, “Frances the Mute” diventa un viaggio musicale che non dimentichi più. È un po’ come scalare una montagna difficile: quando arrivi in cima, la fatica viene ripagata dalla vista mozzafiato. Buon ascolto e… buona scalata!
I miei brani preferiti sono: “Cygnus….Vismund Cygnus”, “The Widow” e tutta la suite “Cassandra Gemini”.
Voto: 9,5
Tracce:
1) Cygnus….Vismund Cygnus – 13:08
2) The Widow – 5:57
3) L’Via L'Viaquez – 12:27
4) Miranda That Ghost Just Isn't Holy Anymore – 13:09
5) Cassandra Gemini – 32:32
Durata: 77 minuti.
Formazione:
- Cedric Bixler-Zavala: voce
- Omar Rodríguez-López: chitarre, sintetizzatori, registrazioni ambientali e produzione
- Isaiah "Ikey" Owens: tastiere
- Juan Alderete: basso
Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "Frances the Mute”, ma anche sui The Mars Volta e sull'impatto che la loro musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.
Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!