Oggi, 13 novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata della Gentilezza, una giornata promossa dal World Kindness Movement e nata a Tokyo nel 1988. E giusto in occasione della ricorrenza, in Italia arriva una proposta di legge che punta a riconoscere la gentilezza come valore fondante della convivenza civile.
“La gentilezza è un atto politico: l’Italia ha bisogno di un Kindness Act”, ha dichiarato Natalia Re, presidente del Movimento Italiano per la Gentilezza (MIG), presentando l’iniziativa, affidata all’onorevole Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere.
Secondo Re, si tratta di “un atto simbolico ma necessario” per rimettere al centro la cultura del rispetto e dell’ascolto reciproco.
La proposta mira a introdurre la Gentilezza come tredicesimo BES (Benessere Equo e Sostenibile), gli indicatori elaborati dall’Istat che valutano la qualità della vita in base a criteri non solo economici, ma anche sociali, ambientali e culturali.
“Con il riconoscimento della Gentilezza come nuovo BES – spiegano i promotori – l’Italia darebbe un segnale concreto di impegno verso una società più inclusiva, rispettosa e solidale, valorizzando quei comportamenti quotidiani che migliorano la convivenza e il benessere collettivo.”
Ma qual è il paese più gentile? Nel panorama europeo, la Spagna con il 76% degli intervistati che si definiscono tali. Seguono il Regno Unito con il 71%, quindi Germania e Francia, entrambe al 70%, mentre l’Italia si posiziona, a sorpresa, all’ultimo posto con il 69%. Un dato che, però, non riflette una mancanza di sensibilità: ben il 95% degli italiani associa infatti la gentilezza a emozioni positive. Per quasi la metà degli intervistati (49%), un gesto gentile è in grado di migliorare l’umore e la giornata, mentre per altri genera calma e serenità (35%) o gratitudine (34%).











