ROMA (ITALPRESS) - "In Italia l'economia irregolare ha dimensioni significative. Secondo le stime dell'Istat, quella non osservata nel 2023 generava un valore aggiunto pari a 218 miliardi e al 10% del Pil". Lo ha detto il governatore di Banca d'Italia, Fabio Panetta, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno di Studi 2025-26 della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria di Roma. "Questi fenomeni comportano costi sociali ingenti e incidono sull'intera economia nazionale, nel Mezzogiorno come nel Centro Nord, sebbene con intensità diverse. Quasi la metà dell'economia non osservata è localizzata nel Nord Italia, circa un terzo nel Mezzogiorno. Se rapportata al valore aggiunto di ciascuna area, l'incidenza è inferiore al 10% al Nord e superiore al 16% nel Mezzogiorno. Il lavoro sommerso alimenta lo sfruttamento e penalizza le fasce più vulnerabili della popolazione. L'azione delle mafie, fondata su violenza e intimidazione, compromette la libertà di impresa, ostacola la partecipazione civica e indebolisce la fiducia nelle istituzioni", ha aggiunto Panetta."L'economia irregolare resta un fenomeno esteso e radicato, che ostacola la crescita e intacca i principi di equità su cui si fonda la convivenza civile. Contrastarla significa, certamente, recuperare risorse per il bilancio pubblico ma, prima ancora, vuol dire rafforzare la credibilità delle istituzioni, difendere la dignità del lavoro e tutelare la libertà d'impresa. E' un investimento nella capacità dell'Italia di crescere in modo duraturo ed equo. I progressi dell'ultimo decennio dimostrano che il cambiamento è possibile. Per contrastare i fattori che alimentano l'economia irregolare, dobbiamo proseguire con determinazione sulla via delle riforme, rendere più efficiente l'Amministrazione pubblica, sostenere il tessuto produttivo. Non vi sono scorciatoie: è un cammino che richiede perseveranza, coerenza e collaborazione tra le istituzioni", ha concluso il governatore.(ITALPRESS).-Foto: Ipa Agency-
In Breve
lunedì 17 novembre











