(Adnkronos) - "Non è corretto definire il Parkinson come malattia del tremore perché addirittura le sindrome parkinsoniane, tra cui la malattia di Parkinson, si caratterizzano per la presenza di 2 sintomi importanti: la bradicinesia/ipocinesia, che è caratterizzata da una riduzione della velocità e dell'ampiezza del movimento quando questo è ripetitivo, e il tremore, che è presente, ma non sempre". Infatti "un tremore a riposo può anche essere isolato e, da solo, non fa malattia di Parkinson. Il tremore può essere presente, ma non è rappresentativo della malattia". Così Michele Tinazzi, professore ordinario di Neurologia dell'università di Verona, direttore Uoc Neurologia B dell'azienda ospedaliera-universitaria integrata di Verona e presidente della Fondazione Limpe per il Parkinson Ets, in occasione dell'arrivo in oltre 320 cinema italiani - il 29 e 30 novembre, per la Giornata nazionale dedicata alla malattia - di una versione speciale del documentario 'Dialoghi con Mr. Parkinson'.
"La fortuna di adesso", come tempo storico, "è di avere a disposizione molti farmaci, sia per gestire le fasi iniziali, intermedie e avanzate di malattia - spiega Tinazzi - Si passa dalla terapia farmacologica, nella fase iniziale e intermedia, alle terapie infusive nella fase avanzata e di stimolazione cerebrale profonda, quindi chirurgica. Ma in tutte queste fasi il Parkinson, che è un disturbo del movimento, si cura anche con il movimento", precisa lo specialista. "L'esercizio fisico, che è un'attività fisica programmata, regolare, poi può essere associata anche a un'attività sportiva o ludico-sportiva. Molti lavori scientifici hanno documentato che la danza, per esempio, facilita il movimento, migliora la sintomatologia motoria, ma anche migliora quelli che sono alcuni aspetti non motori come il sonno e l'umore".











