(Adnkronos) - "E' prematura qualsiasi considerazione procedurale, certo faremo accertamenti profondi". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in un'intervista con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci al Forum annuale della Fondazione Iniziativa Europa, riguardo al caso della famiglia che viveva nel bosco. Il Tribunale per i minorenni dell'Aquila ha disposto l'allontanamento urgente dei tre figli della coppia che ora sono in una casa famiglia di Vasto (Ch) insieme alla madre.
"Ci sono ancora delle persone che pensano che Rousseau avesse ragione e che vivere allo stato di natura sia la condizione migliore perché la civiltà ti corrompe - continua Nordio - Faccio anche presente che noi siamo bombardati, ormai da decenni, da profeti che ti dicono che bisogna smetterla con il consumismo, con la tecnologia, bisogna ritornare allo stato di natura e probabilmente qualcuno lo fa: bisogna sempre vedere se questo però comprometta o meno l'educazione dei bambini".
"Io penso che i genitori siano i primi ad essere consapevoli di quelli che sono i loro doveri e comunque, ripeto, in questo caso faremo degli accertamenti - conclude - Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire".
Sulla decisione del Tribunale per i minorenni si è aperto un acceso dibattito. L'ordinanza del Tribunale per i minorenni dell'Aquila è "stramotivata in dieci pagine. E' da ieri che Salvini e tutto un arco politico si sono scagliati contro quei giudici: il Csm e l'Anm servono a difendere i magistrati quando vengono inopportunamente attaccati dalla politica", afferma Rocco Maruotti, segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati.
"Leggete i provvedimenti prima di attaccare ad occhi chiusi un giudice - continua - perché un giudice, prima di emettere un provvedimento, esercita la funzione delicata di decidere e decide sulla vita delle persone facendolo con molto scrupolo".
L'Anm interviene anche con una nota. “L’Associazione nazionale magistrati invita al rispetto del ruolo della giurisdizione in una vicenda che coinvolge valori tra i più delicati: il diritto della famiglia a determinare le proprie scelte di vita e, al tempo stesso, il dovere di tutela dei minori previsto dalla nostra Costituzione. Il provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale del Tribunale per i minorenni di L’Aquila si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive”, afferma la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati.
“Le strumentalizzazioni di certa politica su ciò che sta succedendo appaiono a nostro avviso in netto contrasto col rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli, e della dignità di tutte le persone coinvolte. Occorre invece avere fiducia nelle decisioni assunte dai tribunali ed evitare semplificazioni e contrapposizioni, nel rispetto dei diritti dei minori e della dignità di tutte le persone coinvolte”, conclude la nota.








