Benvenuti al quarantaduesimo appuntamento con la rubrica settimanale dedicata alla musica, “Riascoltati per voi”. Cari lettori, questa settimana il nostro viaggio musicale fa tappa nel cuore degli anni Ottanta. Ci troviamo più precisamente nel 1985, anno che rappresenta un periodo di scoperte, di primi ascolti intensi e di musicassette consumate nello stereo. Lì, facevano capolino loro: i Sisters of Mercy, con il loro album che ancora oggi è gotico ed oscuro, “First and Last and Always”. All’interno di questo disco si può ascoltare la loro hit più famosa e più amata dai fan: “Marian”, brano scritto in parte in tedesco che aggiunge un alone di mistero e ne amplifica il carattere oscuro di tutto l’album.
Nel 1985, mentre il pop da classifica faceva ballare le radio, i Sisters of Mercy portavano in scena un suono cupo e potente, fatto di chitarre riverberate e voci profonde, molto profonde direi! Questo disco rappresenta la loro prima pubblicazione ufficiale come album completo, ed è diventato immediatamente un punto di riferimento per la scena gotica del tempo. Non era solo musica: era un’estetica, un atteggiamento, una dichiarazione.
La vera magia dell’album sta proprio negli arrangiamenti: il basso di Craig Adams pulsa costante, è quasi ipnotico, insieme alla drum machine Doktor Avalanche crea un tappeto ritmico freddo, meccanico, in contrasto con le chitarre piene di riverbero e di delay. Mentre la voce di Andrew Eldritch, profonda e cavernosa, diventa l’anima del disco: ogni parola sembra pesare come un macigno. E poi ci sono i riff delle chitarre di Wayne Hussey e Gary Marx, che aprono spazi sonori cupi ma suggestivi, quasi cinematografici.
Questa è musica che non cercava di piacere a tutti i costi, ma che parlava a chi sapeva ascoltare il buio con attenzione. Non era solo intrattenimento, era un modo per sentirsi parte di qualcosa di diverso, quasi proibito, che accendeva l’immaginazione e ti faceva sentire speciale. Questo è un disco da vivere di notte, con luci soffuse, lasciando che il basso e la drum machine battano come un cuore che non ti lascia scampo, magari attraverso l’utilizzo di un paio di ottime cuffie per isolarsi da tutto e da tutti .
“First and Last and Always” è un disco che non invecchia, perché non appartiene al tempo: appartiene a chi ha voglia di perdersi nelle ombre.
I miei brani preferiti sono: "Marian"; "First and Last and Always"; "Possession"; "Nine While Nine"; "Amphetamine Logic" e "Some Kind of Stranger”.
Voto: 8,5
Tracce:
1) Black Planet - 4:27
2) Walk Away - 3:20
3) No Time to Cry - 3:54
4) A Rock and a Hard Place - 3:36
5) Marian - 5:37
6) First and Last and Always - 3:58
7) Possession - 4:36
8) Nine While Nine - 4:07
9) Amphetamine Logic - 4:46
10) Some Kind of Stranger - 7:16
Durata: 45 minuti
Formazione:
- Andrew Eldritch - voce
- Wayne Hussey - chitarra
- Gary Marx - chitarra
- Craig Adams – basso
- Doktor Avalanche (drum machine) - batteria
Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "First and Last and Always”, ma anche sui The Sisters of Mercy e sull'impatto che la loro musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.
Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!











