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CRONACA | 02 dicembre 2025, 11:10

Sequestrato, rapinato e malmenato da due fratelli conosciuti sui social

In carcere i responsabili di un brutale episodio che ha per vittima un uomo di Gattinara

Sequestrato, rapinato e malmenato da due fratelli conosciuti sui social

Con l'accusa di sequestro di persona, rapina aggravata dall’uso di armi e lesioni personali due giovani novaresi sono finiti in manette, arrestati dai Carabinieri del Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Novara, per una vicenda che coinvolge, come parte offesa, un uomo di Gattinara.

La vicenda nasce via internet: attraverso una piattaforma social, uno degli indagati entra in contatto con la vittima e riesce a instaurare una relazione, che si sarebbe poi rivelata strumentale all’accesso nell’abitazione della vittima designata. Nella sera tra il 23 e il 24 novembre, il gattinarese accoglie nel proprio domicilio uno degli arrestati, che raggiunto furtivamente dal complice dà immediatamente avvio all’azione criminosa. La vittima viene immobilizzata con il nastro adesivo, legata a una sedia, e successivamente colpita ripetutamente al volto. Le percosse gli provocano traumi al naso e allo zigomo. Sotto la minaccia di un coltello, i due aggressori si fanno consegnare bancomat e relativo codice, successivamente utilizzati per effettuare prelievi e tentativi di transazione fraudolenta. Prima di allontanarsi, si impossessano del telefono cellulare della vittima e di diversi monili in oro appartenenti alla madre. 

Il punto di svolta dell’indagine, avviata dai Carabinieri di Gattinara, avviene nella notte tra il 26 e il 27 novembre, quando i militari novaresi durante un controllo ordinario in un B&B ubicato della provincia, individuano i due presunti autori del fatto ancora in possesso del bancomat e di parte della refurtiva della vittima. Si tratta di due fratelli, giovanissimi, La persona offesa, convocata negli uffici dei Carabinieri di Gattinara, procede al riconoscimento fotografico e, senza esitazione, identifica entrambi gli aggressori. Tutta la refurtiva recuperata è stata restituita ai legittimi proprietari e i due presunti responsabili, terminate le formalità di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Novara, dove sono tuttora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa delle determinazioni di competenza.

redazione Vercelli

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