/ Ultim'ora

Ultim'ora | 23 dicembre 2025, 19:57

Cervia, si dimette il sindaco Missiroli: "Ribadisco mia estraneità"

Cervia, si dimette il sindaco Missiroli: "Ribadisco mia estraneità"

(Adnkronos) - Il sindaco di Cervia (Ravenna), Mattia Missiroli, si dimette. L'annuncio con una nota. 

“Oggi sento il dovere di compiere un passo indietro. In questo momento non sarebbe possibile affrontare una situazione così complessa con la necessaria lucidità, né garantire la serenità che l’istituzione comunale merita. Ritengo quindi responsabile destinare ogni energia alla tutela della mia onorabilità e, soprattutto, ai miei figli, che hanno bisogno di un padre pienamente presente in una fase così delicata della loro vita”, scrive il primo cittadino indagato per maltrattamenti sulla moglie. 

“Con profondo dolore e ribadendo ancora una volta la mia totale estraneità a qualsiasi episodio di maltrattamenti o violenza, rassegnerò le mie dimissioni dalla carica di Sindaco di Cervia”. “Desidero ribadirlo con assoluta chiarezza: condanno ogni forma di violenza, in particolare quella contro le donne, così come condanno ogni forma di violenza in generale – si legge –. È giusto e doveroso che su ogni situazione si faccia piena luce, senza ambiguità. Questo principio rappresenta una cifra costante dei miei valori personali e del mio impegno pubblico: fa parte della mia storia, non di una dichiarazione di circostanza”.  

“Ho confidato di poter chiarire immediatamente ogni dubbio non appena avessi avuto accesso agli atti, cosa che in questa fase delle indagini non mi è ancora tecnicamente possibile – viene aggiunto –. Ad oggi non ho ricevuto comunicazioni formali, non sono stato convocato e non ho potuto visionare alcun atto. Nonostante ciò, ho letto sui mezzi di informazione ricostruzioni, accuse e giudizi già formulati. Ho appreso dalla stampa contenuti che mi vengono attribuiti, ho visto soffrire le persone a me più care e ho letto valutazioni sommarie sulla mia persona, sulla mia vita e sul mio ruolo. Valutazioni probabilmente figlie della frenesia dei tempi mediatici, ma lontane da una visione garantista e, per questo, profondamente ingiuste”.  

"Colpisce, in particolare, la rapidità con cui si è arrivati a giudizi pubblici e definitivi, in tempi che non coincidono con quelli della giustizia e dell’accertamento dei fatti", si legge nel post pubblicato su Facebook. 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore