/ CRONACA

CRONACA | 21 aprile 2016, 10:05

Tragedia Rutor, guida alpina indagata per omicidio colposo

Tragedia Rutor, guida alpina indagata per omicidio colposo

Sono Franco Giuliano, di 67 anni, residente a Mezzenile (Torino), e Pietro Gilodi, (59), residente a Cellio (Vercelli), le vittime della slavina caduta oggi sul ghiacciaio del Rutor. Le salme sono state composte nella camera mortuaria del cimitero di Courmayeur. Gilodi era un istruttore di alpinismo del Cai di Vercelli ed è stato gestore di diversi rifugi della Valsesia, tra cui il rifugio Gnifetti e la Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa.

La guida alpina che accompagnava i due scialpinisti, Nicola Viotti, di 41 anni, residente ad Alagna Valsesia, è indagato per omicidio colposo. Le indagini sull'incidente sono condotte dalla Guardia di finanza di Entreves, che ha raccolto la testimonianza di Edoardo Bozio, 32 anni, residente a Coggiola (Biella), che era in escursione con le vittime ed è scampato alla slavina sul Rutor dopo una caduta di 100 metri. Salvo per miracolo dopo un volo di 100 metri Bozio ha raccontato che il gruppo stava risalendo con i ramponi l'ultimo tratto verso la vetta. Lui era il primo di cordata, la guida Nicola Viotti era l'ultimo. Procedevano a 10-15 metri di distanza l'uno dall'altro. Ad un certo punto il pendio sopra e sotto di loro si è staccato. Bozio è stato travolto dalla valanga per circa 100 metri. Poi si è fermato e ne è uscito illeso. Ha subito iniziato le ricerche con l'Arva assieme a Nicola Viotti, ma non i due non hanno trovato nessun segnale. Sono scesi da un canale di neve e hanno visto prima il corpo di Gilodi e, circa 50 metri più in basso, quello di Giuliano.

aostacronaca.it

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore