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ATTUALITÀ | 23 gennaio 2020, 16:01

Sequestro di carne proveniente dalla Cina, Coldiretti Piemonte: "Urgente l’obbligo di etichettatura"

Il presidente Fabrizio Galliati: "Obiettivo garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano"

Sequestro di carne proveniente dalla Cina, Coldiretti Piemonte: "Urgente l’obbligo di etichettatura"

Occorre dare immediatamente il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina. L’obiettivo è garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi». Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, commenta così il maxi sequestro, della Guardia di Finanza di Padova, di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, attraverso il porto di Rotterdam, potenzialmente pericoloso per la diffusione della peste suina.

Il Piemonte dai Paesi del nord Europa importa oltre il 30% dei suini per il consumo di carne fresca e circa 1,2 milioni di suini, invece, sono destinati per l’80% al circuito del prosciutto di Parma e San Daniele per un fatturato di 280 milioni di euro con 1.100 aziende coinvolte. Fabrizio Galliati, aggiunge «Dopo  l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, sollecitiamo l’entrata in vigore del decreto che introduce l’indicazione della provenienza per le carni suine  trasformate. Non è ammissibile che dalle frontiere europee venga lasciato passare materiale pericoloso. Sotto accusa ci sono anche i ritardi, a livello nazionale, causati da una burocrazia che non comprende l’urgenza di tracciare gli alimenti che arrivano ai consumatori. E’ necessario che le procedure di ingresso dei generi alimentari in Europa vengano allineate verso un maggior rigore. La via di Rotterdam non deve essere la porta di ingresso in Europa solo perché è la più facile da superare».

Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino, aggiunge: «L’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. Un impegno portato avanti da Coldiretti che è stata capofila nella raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti, con la petizione europea “Eat original! Unmask your food”, promossa assieme con altre organizzazioni europee».

Il provvedimento prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia".

"Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

Dal nostro corrispondente di Torino - a.z.

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