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COSTUME E SOCIETÀ | 12 marzo 2017, 07:00

Il mistero delle linee d Nazca

I più grandi misteri si celano a volte sotto il nostro sguardo e non ce ne accorgiamo…

Il mistero delle linee d Nazca

Le linee di Nazca, nel sud del Perù, in un’area desertica di quattrocento chilometri quadrati, sono linee tracciate sul terreno e includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l'enorme ragno lungo circa 45 metri). Avvistate per la prima volta nel 1927, quando il peruviano Meyìa Xesspe e l'americano Alfred Kroeber, due scienziati arrampicatosi su di una collina, notarono con l'effetto della luce pomeridiana, delle lunghe linee che attraversavano il deserto, linee che erano impossibili da vedere dalla pianura. A tutt’oggi costituiscono uno dei più grandi misteri dell’archeologia moderna, difficile stabilire con certezza chi le abbia tracciate, quando e con quali tecniche. Persino più arduo decifrare il loro significato intrinseco.

Maria Reiche e il calendario astrologico.

Chi diede un contributo decisivo allo studio delle linee di Nazca fu l'archeologa tedesca Maria Reiche che si dedicò con passione allo studio e al restauro dei geoglifi, scoprendone alcuni che non erano mai stati documentati in precedenza. La Reiche suppose che le linee avessero un significato astronomico, identificando la figura della Scimmia con l'Orsa Maggiore, il Delfino e il Ragno con la Costellazione di Orione, ecc. La Reiche affermava anche che le figure erano state create da veri e propri tecnici e ingegneri dell'epoca.

Sulla stessa linea Phyllis Pitluga, una ricercatrice dell'Alder Planetarium di Chicago, studiando il rapporto tra le linee e le stelle nel cielo, giunse alla conclusione che il ragno gigante rappresentava la costellazione di Orione, mentre tre linee rette che passano sopra al ragno erano dirette verso le tre stelle della cintura di Orione, se osservate da un certo punto della pampa.

L’astronauta.

L'astronauta, così chiamato per la forma della testa che ricorda per l'appunto il casco di un astronauta, è una delle figure più famose della Piana di Nazca, soprattutto riguardo alle speculazioni fantascientifiche che sono state proposte circa l'origine delle linee.

L'ipotesi più accreditata è che si tratti di una semplice rappresentazione stilizzata di una figura umana. Secondo Maria Reiche si tratta di uno sciamano o di un sacerdote in grado di prevedere il tempo atmosferico. Nel 1968, Gerald Hawkins, un astronomo dell'osservatorio astrofisico di Washington, scoprì allineamenti simili al famoso monumento megalitico di Stonehenge, e il risultato più importante a cui giunse fu l'allineamento di una figura detta il Grande Rettangolo con le Pleiadi, nell'anno 610.

Il mistero di Nazca è ancora insoluto ma una spiegazione astrologica è senz’altro da prendersi in considerazione tenuto conto dell’epoca e delle consuetudini degli indios per i quali l’astrologia era religione e scienza oppure si potrebbe pensare a questo enigma come all’espressione dell’anima del mondo secondo l’interpretazione dell’ordine dell’universo del filosofo Platone e, qualora astrologia e Platone non fossero esaustivi, ricordiamoci delle parole del profeta Nostradamus:

“La chiave delle interpretazioni sarà scoperta quando sarà giunto il momento di dissipare l'ignoranza.” 

Per ulteriori approfondimenti e curiosità visitare il blog di Platone:

https://www.facebook.com/astrologiadiplatone/

www.astrologiadiplatone.com

Maurizio Platone

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