Borgosesia, I ragazzi: "Ecco perchè venerdì siamo scesi in piazza"

Riceviamo e pubblichiamo:

"Se decine di ragazzi delle scuole della Valsesia venerdì 27 settembre hanno saltato le lezioni non è stato, come potreste pensare, per un collettivo e generalizzato panico da verifica. Non è stato nemmeno, come purtroppo credono in tanti, per il puro gusto di dormire qualche ora in più, o di approfittare di una delle ultime giornate di sole per svagarsi lontano da scuola".

"E’ stato perché quello del cambiamento climatico è un problema che, se non affrontato al più presto, impedirà a quegli stessi ragazzi di avere un futuro. E’ stato perché nelle aule di scuola, di ambiente non si parla abbastanza, perché genitori, professori, rappresentanti politici sembrano spesso non voler capire quanto sul nostro futuro pesi la spada di Damocle della crisi ambientale".

"Perché, stufi di sentirsi impotenti o congedati dal dibattito come troppo giovani, hanno sentito il bisogno di unirsi alla marea (un milione di persone solo in Italia) di partecipanti al terzo sciopero globale per il clima. Hanno avvertito la necessità di non farlo partecipando ad uno qualsiasi degli imponenti cortei nelle vicine grandi città, ma di mostrare la loro determinazione e il loro impegno nella loro terra, sotto lo sguardo di quel Monte Rosa i cui ghiacciai stanno scomparendo, per le strade di Borgosesia. E’ stata una manifestazione colorata, allegra, ma non per questo carente di profondità o di momenti di riflessione, che ha visto unirsi bambini delle scuole elementari, ragazzi delle superiori, studenti universitari, lavoratori, spinti dalla stessa voglia di cambiare le cose, e dalla stessa consapevolezza che è dal basso che nascono i cambiamenti".