Inizi di settembre. Una donna segnala alla Questura di Vercelli una serie di episodi di violenza domestica e sessuale ad opera del marito, iniziati circa 4 anni prima ma intensificatisi negli ultimi mesi, tra i quali uno particolarmente grave quando la donna sarebbe stata minacciata di morte con la pistola che lo stesso detiene in quanto Guardia Giurata.
La Squadra Mobile, dopo aver attivato le procedure previste dal cosiddetto nuovo “Codice Rosso”, inizia serrate indagini che consentono di raccogliere immediatamente una serie di elementi sufficienti per richiedere l’allontanamento d’urgenza dalla casa famigliare dell’uomo e di porre in regime di protezione la donna.
Successive indagini portano a una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Vercelli ai danni dell’uomo, al quale nel frattempo è stata ritirata l’arma.
Dopo alcuni giorni, l’indagato ottiene la sostituzione della misura cautelare con quella degli arresti domiciliari mantenendo il divieto di avvicinarsi e comunicare con la donna.
Primi giorni di ottobre: l’uomo viola il divieto di comunicare con la moglie cercando di contattarla telefonicamente; tale comportamento, chiaramente finalizzato a mettere pressione “psicologica” alla donna e ad intimorirla.
Così mercoledì la Squadra Mobile di Vercelli, quindi, ha eseguito la misura associando l’uomo alla locale Casa Circondariale.