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COSTUME E SOCIETÀ | 28 novembre 2019, 13:00

Borgosesia: appuntamenti all'ITT Lirelli sulla scia di Leonardo

Borgosesia: appuntamenti all'ITT Lirelli sulla scia di Leonardo

Proseguono all’ITT Lirelli le iniziative legate alla mostra “Leonardo e le sue macchine”, visitabile facendo richiesta alla mail: progetti@iis-lancia.edu.it.

Il 4 dicembre dalle 18.30 alle 20 si parlerà dell’impresa che investe nel sociale con due testimonianze: Lara Ponti parlerà del ristorante per famiglie Magà, luogo in cui si mangia, ci si diverte e si apprende dal momento che offre a più piccoli laboratori di scienza e tecnologia; la seconda testimonianza sarà a cura di Edilcasa con Diana Sartori che parlerà di edilizia sostenibile, sociale e di cohousing.

L’11 dicembre dalle 20,30 alle 22,30 ci sarà “Il Leonardo che non ti aspetti”, ovvero un Leonardo cuoco (con Fabio Albertoni del Paniere), anticipatore della robotica (con Maurizio Prandina e Davide Pisoni), botanico e sperimentatore di materiali (con Elisabetta Cereti e Maria Rosa Panté). Oltre che in queste date e orari la mostra sarà aperta il 3 dicembre dalle 17 alle 19.

Sempre grazie a Leonardo, il 26 ottobre è stato graditissimo ospite Alessandro Francoli, della Francoli di Ghemme, che davanti a i ragazzi del triennio della chimica e della quinta meccanica ha parlato della sostenibilità ambientale della sua azienda, unica in Piemonte, una delle poche in Italia. L’uva, tutto parte da lì: dell’uva ogni parte ha un utilizzo, noi la mangiamo, possiamo farne vino o grappa e succhi e… borse. Borse? Certo perché grazie alla ricerca di due giovani italiani si è riusciti a trarre dalla vinaccia un tessuto con cui fare scarpe, borse, simile alla pelle, ma senza sacrifici animali e senza la plastica dell’ecopelle. Una meraviglia. Ma non basta: dai raspi si trae energia, termica e persino elettrica. Tanto che l’azienda non butta nulla e non usa fonti fossili per la sua energia. Quel che si dice un’economia circolare e una cura per l’ambiente ammirevole, molto ammirata infatti dai ragazzi che hanno subito chiesto di poter fare una visita agli impianti. Molto bravo perché molto appassionato è stato il dottor Francoli, che non ha usato slide o video, ma vasetti con vinacce, raspi, vitigni fino alla cenere, che viene usata come concime oltre che come combustibile. Davvero una bella testimonianza sull’onda di Leonardo che ebbe caro per tutta la vita un piccolo vigneto a Milano donatogli da Ludovico il Moro.

Comunicato Stampa - a.z.

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