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COSTUME E SOCIETÀ | 30 giugno 2025, 09:30

Per fare il pieno serve un finanziamento: l'auto beve, tu piangi

Altro che vacanze: con questi prezzi, l’unico viaggio che puoi permetterti è quello alla pompa di benzina. Ma ai valsesiani l'inventiva non manca...

Per fare il pieno serve un finanziamento: l'auto beve, tu piangi - illustrazione di Giovanni Cavallo.

Per fare il pieno serve un finanziamento: l'auto beve, tu piangi - illustrazione di Giovanni Cavallo.

In un’Italia dove fare il pieno sta diventando un lusso da pianificare con il commercialista, arriva puntuale la stoccata umoristica dell’illustratore Giovanni Cavallo: “Posso fare il pieno?” ma senza mutuo non c’è niente da fare… Amara ironia la nuova normalità: quella in cui il carburante si paga a rate e con un sospiro.

In Valsesia, in Piemonte e nel resto del Paese, i prezzi sono tornati a salire, con un effetto collaterale evidente: il distributore non è più solo un punto di rifornimento, ma un vero e proprio teatro del dramma quotidiano.

Con la benzina self che in Piemonte viaggia intorno a 1,74 euro al litro e il diesel a 1,67, per fare il pieno di una normale utilitaria da 50 litri, occorre sborsare (minimo) 80 euro. A meno che non si preferisca il servito in autostrada, dove il prezzo tocca i 2,10 euro al litro. In quel caso, meglio lasciare l’auto e accendere davvero un finanziamento.

Il prezzo del petrolio sui mercati internazionali scende, ma alla pompa… il portafoglio continua a piangere. Colpa di una miscela ben nota agli automobilisti italiani: un alto tasso di accise, un pizzico di IVA e una lentezza proverbiale nell’aggiornare i listini al ribasso.

Nonostante il recente calo del greggio – dovuto alle solite turbolenze geopolitiche e agli sbalzi d’umore del mercato globale – la discesa dei prezzi sembra essersi persa per strada. E mentre si inizia già a temere il prossimo rincaro delle bollette, non solo del carburante, c’è chi denuncia la puntualità a rialzo: quando il petrolio aumenta, la pompa reagisce in tempo reale. Ma quando cala, bisogna armarsi di pazienza… quella zen di un monaco tibetano.

Nell’attesa che la situazione si sblocchi, i valsesiani si ingegnano: c'è chi passa al car sharing (litigi inclusi), chi predilige la bici e chi sceglie il treno a vapore… meglio lo spirito da montanaro: scarponi ai piedi per raggiungere ogni meta, ogni giorno è una vetta da scalare, un portafoglio da preservare.

Del resto, se il pieno resta un miraggio e i listini sembrano scolpiti nella pietra, tanto vale affrontare la salita con ironia. In un mondo dove l’unico prezzo che scende è quello della pazienza, i valsesiani lo sanno: la vera riserva non è quella del serbatoio, ma la capacità di arrangiarsi, con o senza benzina.

Redazione, G. Ch.

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