A novembre 2020 ogni medico di famiglia ha gestito in media 60 pazienti positivi al covid e centinaia di loro contatti. È quanto emerge da un’indagine del gruppo Ricerca e Innovazione in Medicina Generale (RIMEG) di FIMMG Piemonte, che ha coinvolto un campione di circa 56mila cittadini della Regione. Ogni medico di Medicina Generale, nell’anno 2020, ha gestito sulla piattaforma covid in media 333 cittadini, tra malati, sospetti e loro contatti, arrivando a novembre a un picco di 60 pazienti positivi di cui 41 sintomatici.
Nella “seconda ondata” ogni medico ha disposto in media il ricovero di 3,9 persone, gestendo a domicilio tutti gli altri. Quindi per ogni cittadino che ha necessitato di cure ospedaliere, almeno dieci sono stati curati a casa. “Un carico di lavoro che sottrae quotidianamente energie e risorse abitualmente destinate a tutte le altre patologie e ai problemi che ogni giorno i cittadini ci sottopongono” afferma Roberto Venesia, Segretario di FIMMG Piemonte.
“In assenza delle risorse aggiuntive che la Regione ha promesso per incrementare le medicine di rete e gruppo e l’assunzione del personale di studio, non solo è a rischio la gestione dei nostri pazienti “non covid”, ma non riusciremo a garantire attività aggiuntive come le richieste dei tamponi di screening o le vaccinazioni, su cui la Regione ha chiesto la nostra collaborazione”.