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Varallo e dintorni | 19 dicembre 2023, 08:53

A Varallo la mostra dei presepi: inaugurata l’esposizione degli artisti di FAV, FOTO

A Varallo la mostra artistica dei presepi: inaugurata l’esposizione degli artisti di FAV.

A Varallo la mostra artistica dei presepi: inaugurata l’esposizione degli artisti di FAV.

Fino al 7 gennaio 2024 nelle sale di Palazzo D’Adda (orario:  martedì dalle 10 alle 12, sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.30, 25 dicembre  dalle 15.30 alle 18.301 gennaio chiuso) sarà possibile visitare la Mostra: “Presepi e opere d’arte sulla Natività”, organizzata dall’Associazione Culturale F.A.V. Focus Art Valsesia, che accoglie le opere di ventuno artisti: presepi, quadri e sculture: Aurelia Claudia Barbaglia; Carlo Borin; Anna Camosso; Sandra Cerrone, Gianni Cerutti, Dino Damiani; Caterina D’Agostino, Clara De Alberto; Jacopo De Dominici, Gianpaolo Gariup; Gregorio Gianoglio; Cecilia Langhi; Romeo Marchini, Leo Pagani; Nello Palladino, Alfonso Restaino, Rosalia Ronchi; Gaetano Scognamiglio, Luisa Ticozzi; Fiorenza Tiramani, Giulia Vitiello Mancini. La mostra è stata inaugurata sabato 16 dicembre dal Sindaco di Varallo, Pietro Bondetti, che ha ricordato i presepi della sua infanzia e dall’Assessore alla Cultura dell’Unione Montana, Attilio Ferla.

L’invito è quello di passeggiare per le sale e lasciarsi invadere dalla magia dei Presepi, prima ancora che dalla loro bellezza, o perfezione tecnica: amorosamente realizzati con materiali di riciclo, recuperati, adattati, ambientati in Valsesia, ma anche molto lontano, in Perù. Essenze arboree diverse sono state lavorate pezzo a pezzo per ricavare le figure del presepe di Carlo Borin, mentre lo scultore Dino Damiani, propone una Sacra Famiglia ed un presepe scolpito da un unico tronco, Fiorenza Tiramani con Guido Boggero, crea un presepe molto moderno ed essenziale. I presepi di Caterina d’Agostino con i tetti in beole, sembrano appartenere al villaggio di un mondo remoto e solidale, l’orafo Gianpaolo Gariup racchiude in uno scrigno il dono prezioso della nascita, o va alla ricerca di radici nodose per incastonare i suoi personaggi, Gregorio Gianolio ha proposto un prezioso presepe provenzale, con i caratteristici “Santons”, che rappresentano gli abitanti di un villaggio con i loro costumi ed i loro mestieri: le donne che bacchiano gli ulivi e gli uomini che giocano alla pétanque. In Francia, dopo la rivoluzione del 1789, le chiese vennero chiuse, ma in Provenza, e a Marsiglia in particolare, l’ostacolo fu aggirato: i contadini non potendo più avere il negozio in chiesa lo costruirono di nascosto a casa. Il presepe napoletano ha una grande tradizione: è una rappresentazione della nascita di Gesù ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento, che si è mantenuta aggiornando i personaggi al presente. Molti partenopei trasferiti in Valsesia, ripropongono le loro tradizioni, ricreando presepi ricchissimi, come quelli di Nello Palladino, Gaetano Scognamiglio, Alfonso Restaino, che assembla ben trentaquattro radici, mentre Giulia Vitiello accompagna il suo presepe con un cartiglio: “L’immagine della radice applicata a Gesù è ricca di suggestione: essa indica la stabilità della vita o qualcosa che dal buio viene alla luce”.

L’originalità di alcuni presepi sorprende: collocati dentro una vecchia lanterna delle ferrovie o in una damigiana, ma anche quello ideato da Rosalia Ronchi, collocato ai piedi di una raccolta di storiche letterine di Natale.

Nel vano del monumentale camino Gianni Cerutti ha inserito la sua “copia d’artista”: una delle tante Natività di Gherardo delle Notti, tra le meno conosciute, che incanta per l’uso sapiente della luce che avvolge i personaggi, creando tridimensionalità, mentre Gaetano Scognamiglio ha proposto due Madonne con bambino, copia di opere del pittore spagnolo Murrillo.

Dopo il taglio del nastro un piacevole momento conviviale ha fatto da cornice allo scambio degli auguri.

C.S. Piera Mazzone

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