Si è spento a 105 anni, Bruno Segre, avvocato, giornalista, partigiano e politico italiano. Era nato il 4 settembre 1918 a Torino.
Ad annunciarlo è stato il figlio. Lo scorso agosto si era diffusa, anche su molti giornali, la notizia della sua morte, poi smentita dallo stesso Segre che si era detto divertito di poter leggere i suoi "coccodrilli".
È morto invece ieri notte, proprio il 27 gennaio, giornata dedicata alla Memoria. A trovare il suo corpo senza vita sarebbe stata la domestica. Segre è spirato nel sonno.
"Con la morte di Bruno Segre perdiamo un punto di riferimento nella lotta per i diritti, da sempre in prima linea in difesa della democrazia, della libertà e dei valori della Resistenza", ha commentato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
"La sua scomparsa, nel giorno in cui celebriamo il valore della Memoria, è un simbolico passaggio di testimone. Sta a noi, ora più che mai, seguire il suo esempio e tramandare il suo insegnamento".
“Bruno Segre ci ha lasciati proprio oggi", ha invece scritto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, "nella Giornata della Memoria e nel giorno di apertura dell’anno giudiziario a Torino, dove durante gli anni delle leggi razziali a Segre fu vietato di esercitare la professione di avvocato. La sua scomparsa è ulteriore monito per tutti noi a difendere ogni giorno i valori della democrazia, dell’antifascimo e della libertà”.