Mercoledì 8 maggio, ultimo incontro in biblioteca a Grignasco del corso Biblioteche e nuove frontiere, con l’artista e creativo Enrico Pettinaroli, che ha introdotto un tema estremamente attuale: l’Intelligenza Artificiale e la grafica digitale.
Enrico, con un approccio amichevole, ma estremamente professionale, ha ricordato i principali concetti della grafica: le griglie di layout, insieme di linee verticali e orizzontali che formano colonne e margini, in modo tale da posizionare correttamente progetti visivi, i principi della teoria dei colori, la psicologia della Gestalt, che in italiano si traduce “insieme”: “La nostra mente cerca naturalmente di interpretare il mondo in termini di modelli e organizza le informazioni sensoriali in oggetti. Guardando la mano, non si vedono singole dita, ma un unico grande oggetto, che ne contiene cinque più piccoli al suo interno”, arrivando poi alla protagonista della mattinata: l’Intelligenza Artificiale generativa di immagini (non è stata toccata quella testuale che avrebbe richiesto uno spazio a parte) presentando quei modelli di intelligenza artificiale (AI) che riescono a tradurre un comando testuale in una composizione visiva. Il “prompt”, comando che si dà, deve essere estremamente preciso e dettagliato in maniera gerarchica e logica: prima occorre avere un’idea molto chiara di ciò che si vuole ottenere, poi tradurla in parole utilizzando una “struttura”: soggetto, predicato complementi e parole chiave. Enrico Pettinaroli ha spiegato che l’AI compone immagini che stupiscono: “È come una bambina che non ha preconcetti e per la quale ogni cosa è possibile”, ricordando che: “Ognuno ha il suo stile di scrivere il “Prompt”, così come i pittori del Rinascimento avevano le loro ricette per creare i colori con le polveri, delle quali erano gelosi custodi. Un Prompt ben scritto aumenta le possibilità di ottenere un’immagine di qualità”.
L’esercitazione è stata fatta utilizzando uno strumento gratuito: Bing Image Creator, una piattaforma fondata da Microsoft nel marzo del 2023, che sfrutta l'intelligenza artificiale per creare un'immagine semplicemente utilizzando una parola o un testo più complesso, che descriva una scena specifica: “Bing è il piccolo della famiglia di Al Creator, poi, per avere più controllo, si usano programmi più sofisticati come Stable Diffusion e ComfyUI, i quali hanno molti parametri personalizzabili”. Per imparare ad utilizzare l’AI per la grafica occorre fare molta pratica: “Dalle 4 del mattino alle 18 sto al computer” è l’esperienza di Enrico Pettinaroli, ed i risultati sono visibili a tutti, ma: “Anche con un impegno più modesto è possibile ottenere prodotti grafici accettabili”.
Mente umana e intelligenza artificiale non s’incontrano quasi mai, sono due modi di strutturare il pensiero diversi e Enrico l’ha dimostrato con un semplice gioco e un foglio di carta: sono state date delle indicazioni uguali a tutti, ognuno, a occhi chiusi, doveva seguire le varie istruzioni e, alla fine, sono stati ottenuti risultati completamente diversi.
Il corso si è concluso con una esercitazione pratica che ha permesso di mettersi alla prova: i partecipanti sono stati invitati a creare una locandina, impostandola schematicamente in base alle regole apprese e ai modi in cui una locandina si legge, dall’alto al basso, secondo un “flusso” che il grafico però può indirizzare verso il concetto più importante.
Essendo l’ultima lezione organizzatori e partecipanti hanno ritenuto importante fare un bilancio di questi quattro incontri e commisurare le aspettative con i risultati. Simona Sarasino, responsabile della Biblioteca di Grignasco, anima di questi incontri, ha spiegato il filo rosso che collegava l’edizione 2024, ideale a quella dell’anno precedente: “Imparare a costruire una comunicazione corretta è importante. Trattando la comunicazione avanzata è stato naturale parlare di Grafica Digitale e di Intelligenza Artificiale. Aver condiviso questi incontri ha contribuito ad una crescita professionale di un “team” e non solo del singolo individuo. La qualità degli interventi si è mantenuta alta, fornendo ottimi strumenti, che applicati, a seconda delle diverse realtà, porteranno a un miglioramento qualitativo della comunicazione e più in generale del servizio offerto alle varie Comunità di appartenenza. Il gruppo è andato consolidandosi, si è cresciuti insieme nell’ambito di una comune progettualità, sono nate relazioni tra le persone che si concretizzano in collaborazioni sul territorio tra le varie biblioteche: sono state poste le premesse per costituire finalmente un Sistema Bibliotecario Valsesiano”.
Il corso quest’anno era aperto anche a un pubblico esterno e agli amministratori. È stato scelto come interlocutore la Cooperativa Vedogiovane di Borgomanero, nata nel 1988, perché ha un’esperienza consolidata sul territorio, e pratica una formazione continua. Cinzia Schillaci è la Coordinatrice dell’Area dei Servizi Educativi, mentre a Barbara Mastrìa, responsabile di progetti legati agli anziani e all’Housing sociale, è stato affidato questo progetto avendo già lavorato su esperienze di carattere culturale: “All’inizio sono stati contattati tutti i Comuni valsesiani e della Bassa Valle, l’Unione Montana dei Comuni e la Fondazione Valsesia, ma molti non posseggono una biblioteca, o spesso sono gestite da volontari. Si è scelto di applicare la formazione partecipata, cioè calata nelle singole realtà, arrivando a costruire una professionalità al passo con i tempi. I bibliotecari sono informati sui cambiamenti nella realtà e impegnati a viverli consapevolmente, improntandoli secondo ruoli ben precisi”. I temi e i relatori degli incontri sono stati concordati con Simona Sarasino, in base alle esigenze dei partecipanti e scegliendo di valorizzare le professionalità presenti sul territorio”. Si sta creando una rete, che nei prossimi anni potrebbe e dovrebbe allargarsi.