Sabato 27 luglio alle ore 16, a Guardabosone sarà inaugurata la quarta edizione di Artisti Pionieri con la consueta presentazione itinerante delle nuove opere del Progetto.
Il ritrovo è, come di consueto, in Piazza della Chiesa Parrocchiale: si inizierà con la presentazione degli artisti che hanno partecipato alla Quarta edizione di Artisti Pionieri, attraverso le opere esposte nella ex Casa Parrocchiale: Damiana Degaudenzi si presenta con due assemblaggi polimaterici: “Resilienza 2020” e “Resilienza 2020 e 2021”, che esprimono la capacità di saper riorganizzare positivamente la propria vita, anche nei periodi di difficoltà, senza perdere l’identità; Monika Wolf ha portato tre opere: un grande quadro con una delle sue “camicie” molto colorata, una tela che riecheggia l’anima dei Nativi Americani, “ascoltata” dopo alcuni soggiorni in Nord America e in Messico, e un ironico ed iconico “Guerriero”; Silvana Marra propone: Arca Lyra, un’arca di terracotta con piume leggere che svolazzano, e Musa una rossa testa femminile piena di pensieri; Enrica Pedretti esporrà: “L’acqua”, opera della serie “Formule”, curve di metallo con inserti a puncetto, collegati al significato della sua installazione; Francesco De Pasquale ha portato il bozzetto della sua scultura: Verso la meta; Saba Najafi ha scelto un sasso volante piccolino e bianco: “Se cantasse la libertà”; Beatriz Basso si rappresenta attraverso tre quadri, dei quali uno molto grande: “Libertà Sei la danza dei folletti”, e due più piccoli: “Protettore” e “La luce”.
La Presidente dell’Associazione torinese: “Ponte per l’Arte”, Carla Barovetti, ha affidato all’artista Elena Radovix, già autrice di una delle installazioni realizzate per “Artisti Pionieri”, il coordinamento del progetto avviato all’interno dell’Orto Botanico, denominato: “Hortus conclusus” - ispirato dall’antico significato di luogo appartato ove meditare e ritrovare se stessi, in rapporto con il proprio spirito e con il divino - che quest’anno ha coinvolto tre artiste dell’Associazione che completeranno la mostra temporanea: Tegi Cànfari ha realizzato un’orchidea di metallo e mattoni “pitturata” di bianco: “Orchys”; Marina Sasso: “Della memoria e dell’assenza”, scultura fatta con metallo, pietra e pigmento e un piccolo quadro a rilievo: “Lamine d’ombra”, realizzato con piombo, bronzo, acciaio, ottone e rete; Gilda Brosio esporrà quattro lavori, tre dal titolo Naturalia, che traggono spunto dagli oggetti che venivano conservati nelle Wunderkammer, nello specifico semi e conchiglie, alcuni veri, altri realizzati in porcellana chiusi tra sottili lastre di argilla nera: “Piccoli spazi personali per custodire i propri piccoli tesori e, come nell’Hortus Conclusus, per potersi ritrovare. L’altro lavoro, Mutazione, è una sfera di argilla, con farfalle di ferro: l’ho scelta per creare un rimando con la Porta della migrazione dell’Orto Botanico”.
Le presentazioni delle opere donate a Guardabosone proseguiranno lungo il cammino, soffermandosi di volta in volta, e saranno accompagnate anche dal commento degli artisti.
Al termine del percorso, previsto verso le ore 18, gran finale all’Orto Botanico “Pier Carlo Bussi”, spazio raccolto e privilegiato, “scelto” dagli artisti che fanno parte dell’Associazione torinese: “Ponte per l’Arte”: Tegi Canfari, Marina Sasso e Gilda Brosio, che l’hanno identificato come luogo ideale per collocare le loro opere.














