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COSTUME E SOCIETÀ | 22 giugno 2025, 07:00

Riascoltati per voi: Marilyn Manson - The Pale Emperor (2015)

Riascoltati per voi: Marilyn Manson - The Pale Emperor (2015).

Riascoltati per voi: Marilyn Manson - The Pale Emperor (2015).

Cari lettori, benvenuti nel venticinquesimo appuntamento con la rubrica “Riascoltati per voi”. Questa settimana ci spostiamo nel 2015 per parlare di un disco che ha segnato una rinascita artistica: “The Pale Emperor” di Marilyn Manson. Un album che, pur discostandosi dalle sonorità industrial-metal che hanno reso celebre il “Reverendo” negli anni ‘90 e 2000, ha dimostrato che la sua creatività e la sua capacità di reinventarsi non erano affatto esaurite. 

Nel corso della sua carriera, Marilyn Manson è stato molte cose: l’anticristo del rock, il simbolo della trasgressione ed il nemico pubblico numero uno delle famiglie conservatrici americane. Ma nel 2015 è un uomo che ha superato i quarant’anni, che ha visto l’industria musicale cambiare radicalmente e che ha bisogno di trovare una nuova voce per restare rilevante. Infatti così è! L’artista americano, che fino a pochi anni prima sembrava prossimo al declino, con “The Pale Emperor” torna con un sound rinnovato: meno elettronico e aggressivo, molto più maturo e raffinato. Un blues-rock oscuro, minimale, con atmosfere cupe che si sposano perfettamente con la sua voce graffiante.

Nonostante ci fosse il rischio di poter risultare fuori posto in un panorama musicale cambiato rispetto ai suoi anni d’oro, con “The Pale Emperor”, Manson smentisce ogni dubbio. Canzoni come “The Devil Beneath My Feet” e “Deep Six” mostrano un artista ancora capace di graffiare, ma con una maturità nuova.

Uno degli elementi più affascinanti di questo disco è la forte influenza blues, che si manifesta in pezzi come “Third Day of a Seven Day Binge” e “The Mephistopheles of Los Angeles”. Qui Manson si allontana dal metal industriale dei tempi di “Antichrist Superstar” o “The Golden Age of Grotesque” per abbracciare un sound più scarno e grezzo, ma altrettanto inquietante. Di sicuro interesse è il brano “Killing Strangers”, con il suo ritmo cadenzato e i riff sporchi che sembrano usciti da un vecchio disco di blues del Delta, ma ricontestualizzati in un’estetica moderna. Infine, non mancano momenti più teatrali, come la cupa e struggente “Warship My Wreck”, che sembra quasi un requiem per il Manson più giovane, e la conclusiva “Odds of Even”, che chiude il disco in modo solenne e malinconico. 

Prima di lasciarvi all’ascolto, vorrei sottolineare quanto “The Pale Emperor” sia stato, per molti, un ritorno in grande stile. Non ha l’impatto rivoluzionario dei primi album, ma dimostra che Marilyn Manson non ha bisogno di scandalizzare per essere interessante. Un disco al tempo stesso sia elegante sia spettrale, che segna una delle migliori evoluzioni della sua carriera. Credo sia un disco che merita di essere riascoltato con molta attenzione, perché dietro la sua apparente semplicità si nasconde una profondità e una cupezza che solo un artista come Marilyn Manson poteva rendere così affascinante.

I miei brani preferiti sono: "Killing Strangers", "Deep Six", "Third Day of a Seven Day Binge", "The Mephistopheles of Los Angeles", "Warship My Wreck”, “The Devil Beneath My Feet” e "Odds of Even".

Voto: 9

Tracce:

1) Killing Strangers – 5:36

2) Deep Six – 5:02

3) Third Day of a Seven Day Binge – 4:26

4) The Mephistopheles of Los Angeles – 4:57

5) Warship My Wreck – 5:57

6) Slave Only Dreams to Be King – 5:20

7) The Devil Beneath My Feet – 4:16

8) Birds of Hell Awaiting – 5:05

9) Cupid Carries a Gun – 4:59

10) Odds of Even – 6:22

Durata: 52 minuti.

Formazione:

- Marilyn Manson – voce, produzione 

- Tyler Bates – chitarra, basso, tastiere, produzione 

- Gil Sharone – batteria 

Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "The Pale Emperor”, ma anche su Marilyn Manson e sull'impatto che la sua musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.

Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!

Andrea Battagin

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