Con il via libera dalla Giunta nella giornata di ieri 31 luglio, il Piemonte, prima regione in Italia, istituisce il Centro di Ricerca e Osservatorio tecnico scientifico per la riduzione delle emissioni, degli usi e della diffusione ambientale di sostanze perfluoroalchiliche, (Pfas), sul territorio piemontese. Sostanze che, prodotte e commercializzate a partire dal primo dopoguerra del secolo scorso, da alcuni anni destano preoccupazione per alcuni profili di persistenza e tossicità ambientale, tutt’ora poco noti, relativamente ad alcune molecole di questa vasta categoria, che comprende oltre 4700 composti organici.
I primi dati relativi ad analisi di PFAS effettuate in Piemonte risalgono al 2010 e si riferiscono a tre punti della rete di monitoraggio regionale dei corpi idrici, realizzata ai sensi della Direttiva Quadro Acque; oggi è prevista la determinazione in circa 900 punti di monitoraggio: 350 stazioni sui corsi d’acqua superficiali, 360 relativi al sistema acquifero sotterraneo superficiale, 190 a quello profondo. A questo si aggiungono i controlli sugli scarichi in acque superficiali per diverse tipologie di impianti quali trattamenti di acque reflue urbane, discariche e aziende che usano i PFAS nel loro ciclo produttivo verificando il rispetto dei limiti fissati dalla legge regionale 25 dell’ottobre 2021. Nell’ambito di queste attività di controllo sono stati effettuati, nell’ultimo quadriennio 426 campionamenti sul territorio regionale e l’analisi di circa 9200 parametri.
La grande mole di dati acquisiti da Arpa Piemonte consente di mappare adeguatamente la diffusione dei PFAS in ambiente.
L’Osservatorio, alle cui attività parteciperà personale interno di Regione personale di Arpa Piemonte, rappresentanti tecnici delle Province e della Città Metropolitana di Torino, rappresentanti di enti di formazione e ricerca universitaria (Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino e Università del Piemonte Orientale), avrà la funzione di supportare la strategia di riduzione della presenza di Pfas in ambiente, l’adozione di buone pratiche da parte dei soggetti coinvolti, il monitoraggio e il controllo del loro rilascio in ambiente.
«Con l’avvio di questo Osservatorio – ha esordito l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati - confermiamo l’attenzione e l’impegno che la Regione riserva a questa tematica che deve essere approcciata sotto ogni profilo. Quello ambientale, in primo luogo, ma anche sotto il profilo della ricerca e della tecnologia che possono fornire gli strumenti necessari per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, per supportare una filiera, quella della chimica verde molto importante per la nostra regione, tanto da essere uno degli asset della nostra strategia regionale sull’innovazione che identifica gli ambiti principali oggetto di finanziamenti europei»
«In quanto struttura regionale che è stata individuata dalla Giunta per garantire il coordinamento delle attività dell'Osservatorio – ha affermato Angelo Robotto, direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte - stiamo lavorando per dare avvio alle attività e metteremo a breve in campo azioni finalizzate sia alla conoscenza che alla gestione delle problematiche di carattere ambientale dei PFAS Gli approfondimenti di natura tecnico-scientifico, unitamente al monitoraggio ed al controllo nell'ambiente, avranno, tra l’altro, l’obiettivo di giungere alla definizione di indicazioni omogenee a livello regionale per consentire la riduzione della presenza di tali sostanze sul territorio piemontese»
«La presenza rilevata delle sostanze PFAS in ambiente – ha dichiarato Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte - richiede una particolare attenzione alle attività di controllo e monitoraggio per poter evidenziare le situazioni critiche al fine di limitarne l’ulteriore diffusione. Per garantire la fruibilità dei dati ambientali prodotti, l’Agenzia ha realizzato uno specifico portale per la consultazione degli inquinanti emergenti che viene aggiornato settimanalmente con i risultati via via disponibili. L’Agenzia manterrà l’elevata attenzione al controllo approfondendo le analisi sulla diffusione dei PFAS in ambiente, ove necessario incrementando le capacità analitiche per la ricerca di nuove molecole, e fornirà i contributi all’Osservatorio affinché vengano adottate le migliori soluzioni tecnologiche per il trattamento e la loro degradazione».