Claudia Ghiraldello, dottoressa in Lettere Moderne, iscritta all'Albo degli Esperti d'Arte del Tribunale di Biella, Presidente del Centro Culturale "Conti Avogadro di Cerrione" e Direttore del Museo "Nova Fama" al castello di Cerrione, Direttore del Museo "Paolo Giovanni Crida" al Santuario Lauretano di Graglia, autrice di più di ottanta pubblicazioni d’arte e di storia, mercoledì 6 agosto a Villa del Bosco, ha presentato l’ottavo volume della prestigiosa collana sull’arte inedita da lei scritta per le edizioni Gariazzo di Vigliano Biellese. Questo ottavo libro è dedicato al “cantiere pittorico, magnifico per estensione e vivacità cromatica” del castello di Villa del Bosco.
Il Sindaco, Alessandro Todaro, ha aperto l’incontro ringraziando l’autrice e l’editore Silvio Gariazzo, per l’eccellente lavoro, frutto di cinque anni di ricerche: “Una elettrizzante impresa di divulgazione dell’inedito”.
La passione e la competenza della ricercatrice è riuscita a far di nuovo “parlare” queste testimonianze d’arte inedite, studiate grazie alla squisita disponibilità dei proprietari del castello, Luca ed Irene, che hanno trovato in questo luogo il “buen retiro”: una dimora storica immersa nella natura, e hanno creduto in questo importante progetto di valorizzazione.
Il volume è dotato di un ricco apparato iconografico: centodiciannove immagini a colori, opera dell’Autrice.
“Questo prezioso ciclo dipinto prima era del tutto sconosciuto, ora, attraverso questa qualificata pubblicazione, è entrato nel circuito nazionale e internazionale, contribuendo alla conoscenza ed alla salvaguardia del patrimonio artistico”, così ha affermato il Sindaco durante la presentazione. Claudia Ghiraldello conduce il lettore in un’ideale visita al castello, utilizzando una scrittura chiara ed accattivante, che visualizza e descrive anche i minimi dettagli. Dopo una sintetica storia di Villa del Bosco, indicato per la prima volta in un documento del 1186, Ghiraldello ha ricordato che il borgo dipese fino all’inizio del XIII secolo dal Vescovo-Conte di Vercelli, nel 1561 passò ai Savoia e venne infeudato a Tommaso Langosco, conte di Stroppiana, nel 1566 passò agli Avogadro, nel 1638 fu assegnato a Giovanni Francesco Buronzo, che nel 1648 ne fu nominato conte: “È la famiglia Buronzo che, stringendo legami con altre, tesse la storia del luogo”.
“Quando visitai per la prima volta il castello ne fui affascinata ed emozionata, perché compresi da subito che rientrava in un circuito di opere che avevo conosciuto e studiato in diverse realtà del territorio, ma a Villa del Bosco c’è stato un colpo di scena dal momento che sulla volta della sala di Cupido, a conferma delle mie attribuzioni, ho scoperto la firma dell’artista, apposta sullo spartito musicale sorretto da un putto: Giuliano Genta, pittore del 1702!”. Così ha affermato l’autrice.
Giuliano Genta Vimercate, biellese, ma originario di Asti, morto a settant’anni nel 1705, fu il capostipite di un’attiva bottega artistica e collaborò con Pietro Lace e la sua bottega: “Furono due artisti che si passarono il mestiere in ambito domestico proseguendo così nel tempo la loro attività”.
Claudia Ghiraldello ha proiettato splendide immagini dell’importante decorazione pittorica delle varie sale del castello, commentandole ed illustrandole: “Nell’imponente salone d’ingresso, sulle grandi volte unghiate, si assiste ad un trionfo di figure e di colori, con ai quattro angoli le Virtù Cardinali, mentre al centro della volta in una mandorla polilobata si può ammirare la Fama. Nel salone al primo piano compare un doppio registro di raffigurazioni: in basso si hanno moduli mistilinei con scorci paesaggistici intervallati da colonne, mentre in alto si vedono cartelle, che ospitano interessantissimi emblemi, separate da putti-telamoni”. Claudia Ghiraldello ha spiegato che il pittore si è ispirato in gran parte alla seicentesca Iconologia di Cesare Ripa: “L’ancora e il delfino simboleggiano riparo e protezione, mentre la vite avvinta all’albero secco è una raffigurazione dell’amicizia; commovente la raffigurazione della capra che allatta un cucciolo di lupo: un chiaro riferimento all’ingratitudine, infatti il lupo cresciuto, immemore del bene ricevuto, divorerà la capra”. Queste decorazioni sono inserite in un circuito d’arte che comprende molte altre realtà del territorio, pubblicate dalla Ghiraldello, tra le quali la casa natale del Cardinal Mercurino a Gattinara, oggi sede dell’Associazione Culturale, e villa Simiana a Lessona, che appartenne alla Principessa Simiana di Pianezza, la quale possedeva anche una sontuosa dimora decorata al Varalletto. Proprio quest’ultima dimora è entrata in un libro della Ghiraldello dal titolo: “Tre cantieri a confronto tra Biellese e Valsesia”, pubblicato nel 2017. La studiosa ha concluso il suo ricco excursus di comparazioni segnalando, tra le ultime sue scoperte, a Buronzo, in palazzo Gilardi, una decorazione pittorica della volta unghiata che rientra nello stesso circuito artistico.
La committenza della “grandiosa impresa pittorica” del castello di Villa del Bosco è stata individuata grazie all’indagine araldica effettuata dalla stessa Ghiraldello: nel salone d’ingresso, appesi alla tromba della Fama, ci sono i due stemmi nobiliari, dei Buronzo e degli Olgiati, riferimento al matrimonio del conte Carlo Francesco Ignazio Eusebio Buronzo con Cristina Maria Lucrezia Olgiati. Sotto l’intonaco del Salone degli Emblemi, è stato rinvenuto lo stemma dei Buronzo-Mossi, celebrativo della nuova alleanza matrimoniale del conte Giuseppe Maria Buronzo che convolò a terze nozze nel 1737 con Fulvia Innocenza Amedea Mossi, figlia del marchese Francesco, primo Gentiluomo della Camera di Sua Maestà, stemma inserito per magnificare la genìa che possedette il castello.
Al termine della presentazione, accolta dagli applausi tributati dal numerosissimo pubblico che affollava la sala consigliare, al Parroco, Mons. Antonino Guasco, e all’Ex Sindaco, Antonio Bartolini, sono state omaggiate copie del volume autografate e a tutti i presenti è stata donata una cartolina-ricordo. L’Amministrazione Comunale ha offerto un ricco rinfresco.