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CRONACA | 14 settembre 2025, 07:20

Piemonte, sicurezza sul lavoro: la regione in zona arancione, ma l’emergenza resta

Secondo il presidente dell’Osservatorio, ing. Mauro Rossato, “l’Italia resta un Paese fragile"

Piemonte, sicurezza sul lavoro: la regione in zona arancione, ma l’emergenza resta

Piemonte, sicurezza sul lavoro: la regione in zona arancione, ma l’emergenza resta

Il Piemonte si colloca in zona arancione nella mappatura nazionale degli infortuni mortali sul lavoro elaborata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega. Nel primo semestre del 2025, infatti, l’indice di incidenza regionale risulta superiore alla media, ma non ai livelli delle aree più critiche come Trentino-Alto Adige, Sicilia o Abruzzo, in piena zona rossa.

Secondo il presidente dell’Osservatorio, ing. Mauro Rossato, “l’Italia resta un Paese fragile: l’incidenza dei decessi sul lavoro è salita da 14,8 morti per milione di occupati nel 2022 a 15,1 nel 2025. Un quadro che racconta un’emergenza stabile, ma purtroppo costante”.

I dati piemontesi nel contesto nazionale

Nel 2025 le regioni più colpite risultano Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Campania. Subito dietro, in zona arancione, compaiono anche Calabria, Valle d’Aosta, Veneto, Liguria e Piemonte.

Ciò significa che la nostra regione presenta un rischio di mortalità sul lavoro superiore alla media nazionale (+15,1 vittime per milione di occupati), pur non raggiungendo i picchi delle aree più piccole e con popolazione lavorativa meno numerosa, dove l’incidenza risulta statisticamente più elevata.

Settori e categorie più a rischio

A livello nazionale, i settori con più infortuni restano manifatturiero, costruzioni, sanità, commercio e trasporti: comparti fortemente radicati anche in Piemonte, e dunque con un impatto diretto sul nostro tessuto produttivo.
Preoccupano in particolare gli ultrasessantacinquenni, con un’incidenza quasi doppia rispetto ai lavoratori di 55-64 anni, e i lavoratori stranieri, la cui mortalità in occasione di lavoro è salita da 24,0 del 2022 a 29,8 del 2025.

Quando accadono gli incidenti

Un dato significativo riguarda la distribuzione settimanale: i lunedì e martedì risultano i giorni più critici per gli infortuni mortali, con picchi superiori al 20% del totale.

Un’emergenza ancora aperta

Nonostante un calo delle denunce complessive di infortunio (da 382mila del 2022 a 299mila del 2025), il numero delle vittime è aumentato dell’8,4% nello stesso periodo: da 463 a 502 morti nel primo semestre.
Il Piemonte, pur non essendo tra le regioni con le peggiori performance, resta dunque in una fascia di rischio significativa: un segnale che impone maggiore attenzione alla prevenzione, alla cultura della sicurezza e al supporto delle imprese e dei lavoratori.

s.zo.

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