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Varallo-Civiasco | 23 settembre 2025, 14:50

Varallo: Incontro con i Carabinieri per prevenire e smascherare le truffe

Varallo: Incontro con i Carabinieri per prevenire e smascherare le truffe

Varallo: Incontro con i Carabinieri per prevenire e smascherare le truffe

Lunedì 22 settembre presso il Centro Congressi del Comune di Varallo a Palazzo D’Adda, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale, il nuovo Comandante della Stazione Carabinieri, Maresciallo Daniele Carpentras, in servizio dal mese di maggio, e il Vice Comandante, Maresciallo Mattia Benussi, hanno tenuto un incontro pubblico dedicato alla prevenzione ed al contrasto delle truffe, specialmente nei confronti degli anziani.

Nonostante l’ampia pubblicizzazione dell’incontro purtroppo non erano presenti molte persone: “E’ un argomento molto sentito quando si subisce, ma si pensa sempre che queste cose capitino agli altri”. L'art. 640 del Codice Penale italiano definisce il reato di truffa, che si verifica quando un soggetto, con artifizi o raggiri, induce qualcuno in errore procurandosi un ingiusto profitto a danno della vittima. Il reato prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa, ma è punibile solo a querela della persona offesa, quindi se non si denuncia i Carabinieri non possono procedere.

Carpentras ha distinto le truffe in due grandi categorie: domestiche e all’esterno, descrivendo i possibili casi. In casa può capitare che si presentino finti appartenenti alle Forze dell’Ordine, oppure di ricevere telefonate di richiesta d’aiuto da parte di sedicenti nipoti, falsi Call Center, finti tecnici, possono anche verificarsi falsificazioni d’identità che si manifestano quando chiamano con il numero della Banca per carpire informazioni. L’invito è stato quello di non fornire mai i propri dati personali, non rispondere “sì” al telefono, ma “pronto”, per non incorrere in potenziali truffe commerciali.

Per le truffe fuori casa frequenti sono i casi dei “falsi amici”, dello specchietto infranto, ma anche lo "skimming": un tipo di frode che ruba informazioni dalle carte bancarie e dai dati di pagamento tramite dispositivi illegali installati su POS o ATM, oppure il "cash trapping", frode perpetrata agli sportelli ATM (Bancomat) che impedisce al cliente di ritirare il denaro, intrappolandolo nella fessura di erogazione. I truffatori utilizzano un dispositivo, spesso una barretta di plastica, per bloccare le banconote che vengono poi recuperate da loro stessi dopo che il cliente ha abbandonato lo sportello.

Il Comandante ha spiegato che forse sarebbe meglio utilizzare il prelievo cardless, che permette di prelevare denaro da uno sportello senza l'uso della carta di pagamento: “Parlare di truffe è lo strumento di prevenzione più importante: qualunque tipo di segnalazione è un ottimo spunto per le indagini dei Carabinieri, non bisogna vergognarsi, ma denunciare nel tempo più rapido possibile”:

Le domande poste dal pubblico sono state l’occasione per parlare anche del reato dell’accattonaggio molesto, punito con il Foglio di via obbligatorio.


Piera Mazzone

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