Nel trimestre aprile-giugno 2025 la congiuntura industriale ha registrato una fase di stallo nell’Alto Piemonte, con andamenti pressoché analoghi nelle quattro province che compongono quest’area, ad eccezione di Novara che mostra una dinamica lievemente positiva.
A livello complessivo la produzione evidenzia una variazione del +1%, sostanzialmente allineata alla media regionale piemontese, pari al +1,2%. Il dato dell’Alto Piemonte risente della stagnazione di comparti chiave come il tessile-abbigliamento (+0,4%), la chimica-gomma-plastica (che ha mantenuto un andamento stabile) e le altre manifatture (-0,7%), non compensata dalla lieve crescita della metalmeccanica (+1,5%) e da quella più sostenuta di alimentare e bevande (+5,2%).
L’andamento dei settori si riflette in maniera minima nelle dinamiche dei territori, legati alle specializzazioni produttive locali: Vercelli registra il dato meno incoraggiante, improntato alla totale stazionarietà, Biella ed il VCO si attestano entrambe al +0,3% mentre Novara mostra una lieve crescita (+2,4%).
L’indagine del secondo trimestre 2025 ha visto coinvolte complessivamente 599 imprese, per un totale di oltre 23.000 addetti e un fatturato poco al di sopra di 8,6 miliardi di euro.
«La fase di stallo della produzione industriale nel corso del secondo trimestre del 2025 è una condizione che contraddistingue il comparto manifatturiero a livello nazionale» commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «I continui annunci sui dazi USA e il contesto internazionale particolarmente complicato contribuiscono ad aumentare un clima di profonda incertezza, con un conseguente calo delle decisioni di investimento, consumi e fiducia. A ciò si aggiunge anche la questione del rapporto euro-dollaro e del suo impatto sulla competitività delle nostre imprese. In questa fase è fondamentale evitare interventi dispersivi, bensì rivolgere le risorse disponibili verso strumenti di sostegno concreto che possano agevolare e rendere accessibili gli investimenti delle imprese su temi strategici, come l’innovazione digitale ed energetica, su cui il sistema camerale sta continuando a lavorare».