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Quarona-Cellio-Valduggia | 02 novembre 2025, 15:01

Quarona celebra il 4 Novembre: “Non è accettabile abituarsi alla guerra”

Quarona celebra il 4 Novembre: “Non è accettabile abituarsi alla guerra”

Quarona celebra il 4 Novembre: “Non è accettabile abituarsi alla guerra”

La comunità di Quarona si è ritrovata unita per celebrare il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, delle associazioni d’arma e di numerosi cittadini, si è svolta la tradizionale cerimonia in ricordo dei Caduti.

A prendere la parola, durante la commemorazione, è stato il sindaco Francesco Pietrasanta, che nel suo intervento ha invitato a riflettere sul valore della memoria e sul significato della pace in un tempo segnato da nuove tensioni internazionali.

“Celebriamo il 4 novembre – ha detto il sindaco – perché non esiste ricordo del passato se non lo si incarna nel presente. E questo presente lo celebriamo attraverso il sacrificio silenzioso di migliaia di donne e uomini in uniforme.”

Pietrasanta ha poi sottolineato come la ricorrenza rappresenti non solo un tributo alla memoria dei Caduti, ma anche un’occasione per ringraziare chi ogni giorno garantisce la sicurezza del Paese “con dedizione, amore e passione”.

Nel cuore del discorso, un forte richiamo alla responsabilità collettiva di fronte ai conflitti in corso:

“La difesa della libertà e della democrazia è anche sacrificio, e le Forze Armate sono il primo presidio per la pace. Oggi la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente ci ricordano che la sicurezza e la pace non sono conquiste scontate.”

Il primo cittadino ha espresso preoccupazione per la crescente assuefazione alle immagini di guerra e alla violenza quotidiana trasmessa dai media:

“Non è accettabile abituarsi alla guerra. L’aspetto più desolante è la radicalizzazione delle posizioni, lo scontro sterile tra bellicisti e pacifisti, che dimentica la complessità e la responsabilità del dialogo.”

Nel suo intervento, Pietrasanta ha anche proposto una riflessione articolata su come difendere e promuovere la pace oggi:

“La politica – ha aggiunto – deve fondarsi su moderazione, condivisione, ascolto e realismo. E se le armi servono da deterrente, occorre anche prepararsi, ma senza dimenticare che la cultura, l’educazione e lo studio restano il miglior scudo contro la violenza.”

In chiusura, un invito alla speranza e alla responsabilità morale:

“Il bene nella Storia non esiste, ma esiste la bontà. Dobbiamo sforzarci di insegnare e tramandare questo sentimento. Viva la Pace, viva l’Italia e viva le Forze Armate.”

redazione c

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