La Presidente dell’Inner Wheel club di Valsesia, Bruna Scigliano Camaschella, dopo aver seguito un servizio su Rai3 e successivamente su Geo e Geo relativo all’azienda Alpacone, incuriosita, ha deciso di organizzare per le socie una “gita” a Valdilana, frazione Lovrino, per visitare questa azienda di allevamento di alpaca e nel contempo azienda tessile a ciclo completo, nata quasi per caso, nel 2009, quando Andrea Trinchieri e Nadia Elena Foglia decisero di acquisire tre esemplari di alpaca come “giardinieri di casa”: animali silenziosi, che non emano odori particolari, docili e affettuosi, timidi, ma allo stesso tempo anche curiosissimi:“Sono animali da branco che preferiscono la compagnia dei loro amici e sarebbero angosciati se separati dai loro compagni”. Al momento della prima tosatura lo spirito tessile di entrambi si è risvegliato: “Quando ci siamo ritrovati davanti ai primi tre sacchetti di vello abbiamo pensato come utilizzarlo e ci siamo messi a cercare macchinari che fossero adatti alla lavorazione di piccoli lotti, con l’obiettivo di realizzare una filiera completa”. Nel 2018 Andrea lascia la fabbrica tessile per la quale lavorava, Nadia abbandona le traduzioni in cinese per dedicarsi completamente a questa impresa, scoprendo un modo nuovo per vivere e condividere valori ed emozioni. Iniziarono il loro esperimento con una vecchia carda costruita nel biellese, recuperando macchinari dismessi e adattandoli alle loro esigenze di lavorazione di piccole quantità di filato, apportando anche alcune modifiche tecniche necessarie per le loro finalità. Il filatoio trasforma il nastro in filo.Nel frattempo Andrea, che ha anche la passione del legno, costruisce dei telai per tessere questo prezioso filo di alpaca, mentre Nadia realizza opere di maglieria ai ferri: una antica passione che non ha mai abbandonato. Gli animali aumentano in fretta e vengono distribuiti su più stalle: il lavoro cresce e talvolta le giornate non finiscono mai, ma la soddisfazione è tanta e coinvolge anche la figlia Ilaria, che studia agraria, ma lavora in azienda accudendo gli animali, tessendo e tingendo le matasse nelle tinte naturali, realizzate con l’indaco, la robbia, dalle cui radici si ricava il colore detto "rosso di garanza" o "rosso adrianopoli", la curcuma. Come primo approccio le socie hanno potuto ammirare gli alpaca, che grazie alla notevole capacità di adattamento a diverse condizioni climatiche e ambientali, sono stati introdotti, allevati e selezionati in Europa, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada: “Esistono due razze di alpaca principali: l’alpaca Huacaya e l’alpaca Suri. L’alpaca Huacaya è la più diffusa, la caratteristica distintiva di questa razza è la presenza di un folto manto di fibre lanose, uniformemente ondulate, che copre il corpo dall’alto verso il basso. L’alpaca Suri è più rara: la peculiarità di questa razza è la presenza di fibre molto sottili, che scendono lungo il corpo con un aspetto lucente” ha spiegato Nadia. Sono poi stati mostrati tutti i passaggi per arrivare al filo: “La qualità è vincente sulla quantità: siamo in grado di realizzare un filo di ottima qualità, secondo la miglior tradizione biellese” precisa con motivato orgoglio Andrea: “Un chilogrammo di questo filo è lungo 10.000 metri”. Alpacone oggi è un’azienda che tratta tutte le fasi del processo di lavorazione, dalla tosa alla realizzazione del prodotto finale: filati e prodotti finiti dalla morbidezza eccezionale, capi unici realizzati con grande gusto e creatività. Andrea continua a sperimentare e ha acquistato due macchine per fare le calze, che gli danno molta soddisfazione. Le socie hanno quindi potuto vedere le molteplici professionalità che entrano in campo per creare una stoffa ed un capo finito, apprezzando la chiarezza delle spiegazioni fornite e soprattutto l’entusiasmo con il quale questa famiglia ha raccontato il proprio lavoro che riflette una “filosofia di vita” dai ritmi umani.
In Breve
mercoledì 26 novembre
martedì 25 novembre

















