Eliminare l’uso dei pesticidi chimici nelle aree pubbliche: questo quello che eurodeputati e sindaci europei hanno chiesto a gran voce lo scorso 27 settembre, in occasione della tavola rotonda “Città libere dai Pesticidi: politiche europee, strategie locali e prospettive future”, che si è tenuta presso il Parlamento Europeo di Bruxelles. Lozzolo è entrato a far parte della Rete Europea delle Città Libere dei Pesticidi da quest’anno e ha portato la propria esperienza alla tavola rotonda delle migliori pratiche europee.
Organizzato da PAN Europe (Pesticide Action Network), in collaborazione con il coordinatore S&D della Commissione Agricoltura Nicola Caputo, il presidente della Commissione Pesticidi Eric Andrieu e il vice presidente della Commissione Ambiente, Pavel Poc, l’evento è stata preziosa occasione di ispirazione e confronto.
Un dibattito animato e costruttivo sul futuro delle nostre città ha visto protagonisti gli eurodeputati, i membri della Commissione Europea, i rappresentanti del comitato delle regioni e i sindaci di molti comuni europei che hanno deciso di vietare l’utilizzo dei pesticidi nelle aree pubbliche.
Momento clou dell’incontro è stata la firma di una dichiarazione congiunta con la quale i partecipanti hanno chiesto alle Istituzioni europee e agli Stati membri il bando totale dei pesticidi chimici nelle aree frequentate dalla popolazione. “Un atto doveroso e di grande responsabilità nei confronti dei cittadini europei, in particolare delle fasce più deboli, come i bambini” – afferma Nicola Caputo.
Incoraggiare i comuni attraverso politiche che li aiutino a vietare l'uso dei pesticidi nelle aree sotto il loro controllo e agevolare l’accesso ai finanziamenti per favorire la loro transizione verso un percorso senza pesticidi. Queste, tra le altre, le richieste avanzate alla Commissione Europea e agli Stati membri dai partecipanti alla tavola rotonda.
“L’incontro prende il via dalla Rete Europea delle Città libere dai Pesticidi, un progetto lanciato da PAN Europe per creare un network europeo di comuni che hanno deciso di salvaguardare la salute dei cittadini e la biodiversità dell’ambiente vietando l’uso dei pesticidi chimici nei parchi, nei campi sportivi, lungo i marciapiedi e le aiuole” – aggiunge Henriette Christensen, policy advisor di PAN Europe. “Abbiamo voluto mettere intorno a un tavolo i reali protagonisti del cambiamento verso un futuro senza pesticidi, ovvero gli amministratori locali e le istituzioni europee, affinché i primi portassero le loro istanze e le loro buone pratiche in Europa e i secondi le raccogliessero, impegnandosi in un percorso di supporto reciproco, attraverso politiche ed azioni mirate”.
Di grande interesse gli interventi dei relatori, dal caso di Malles, primo comune europeo ad aver indetto un referendum popolare per l’abolizione dei pesticidi, a quello dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, della quale ben venti comuni hanno aderito alla Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi. Illuminanti gli interventi di Davide Diegoli, vicesindaco di Occhiobello, il quale ha descritto i metodi sostenibili usati dal suo comune e sottolineato quanto sia importante educare ad un mondo senza pesticidi, mentre Luis Newton, presidente del distretto di Estrela (Lisbona), ha illustrato le tecniche alternative al glifosate in uso nel suo territorio. Ha concluso il dibattito il sindaco del comune belga di Watermael Boitsfort, Olivier Deleuze, che ha parlato delle iniziative intraprese per coinvolgere attivamente i cittadini in un percorso libero dai pesticidi.
Marco Affronte, eurodeputato dei Greens, dice: “Dobbiamo superare l’idea che i pesticidi chimici siano indispensabili o che non vi siano alternative valide. Dobbiamo ridare dignità e supporto economico a coloro che agiscono come custodi del nostro preziosissimo patrimonio: ne guadagneremmo tutti, sia in termini di salute umana che di tutela ambientale”.
All’unisono è stato proferito il motto “Una gestione del verde senza pesticidi, si può fare!” e con la stessa convinzione si è d’accordo sul fatto che il coinvolgimento della cittadinanza è fondamentale per superare una barriera culturale divenuta molto solida con il tempo. Si crede non ci siano alternative ma invece è possibile ottenere gli stessi risultati con un approccio sistemico del problema rinunciando così a prodotti nocivi alla salute e all’ambiente.
“L’incontro è stato, dunque, esempio concreto e fattivo di come realtà diverse possano farsi portavoce di esigenze condivise: tutelare la salute pubblica e proteggere l’ambiente.” commenta il Sindaco Sella Roberto ed aggiunge che “è stato interessante ed utile confrontarsi con altri Comuni italiani ed Europei constatando che le problematiche e le situazioni gestionali del verde urbano sono uguali. Quindi facendo rete e confrontandosi è possibile calare sul proprio territorio soluzioni efficienti senza dover “scoprire l’acqua calda” favorendo così la biodiversità e migliorando la qualità di vita della comunità”.