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Enogastronomia | 30 giugno 2021, 23:12

Nel 2022 rischio del 50% di vino Gattinara in meno

Nel 2022 rischio del 50% di vino Gattinara in meno

Il maltempo che la notte tra il 29 e il 30 giugno si è abbattuto violentemente sulle colline del comune valsesiano ha creato un danno ingente alla maggior parte di produttori vinicoli della zona.

La zona a Est, quella della Torre e delle parti confinanti, ha subito le conseguenze peggiori.

Qui i vigneti sono praticamente stati massacrati da grandine, pioggia e vento. Le piante hanno subito danni incredibili: grappoli e foglie sono altamente compromessi e si rischia di perdere il 100% della produzione.

Tra i vigneti più colpiti quelli di Paride Iaretti, da 20 anni vigneron.

"Una tempesta così violenta non l’avevo mai vista. Un amico di 73 anni mi ha detto che accadde qualcosa di simile solo nel 1971, un vero massacro. Fa male vedere le piante ridotte così".

Sono passati 50 anni dall’ultima catastrofe, ma si teme che i cambiamenti climatici possano incidere pesantemente anche nei prossimi anni.

“Noi che lavoriamo in vigna viviamo guardando il cielo – spiega Paride – ma negli ultimi tempi quando le nuvole si fanno scure ci preoccupiamo ancora di più perché il tempo è diventato imprevedibile”.

Le vigne dell’intero territorio di Gattinara sono danneggiate. Quelle con i danni minori hanno riportato comunque perdite del 50%-60%.

Ma Paride, non molla, così come tutti i suoi colleghi e amici vignaioli, perché sa che la vigna è il suo mondo.

"Nonostante la situazione faremo il possibile per portare a termine al meglio questa stagione e salvare quella del prossimo anno. Adesso c’è da pensare ai grappoli rimasti e alla vegetazione, dobbiamo salvare il salvabile e sperare che non ci siano altre perturbazioni violente prima della vendemmia".

La produzione di Gattinara subirà sicuramente una frenata importante. L’annata 2021, che verrà commercializzata poi nel 2025, potrebbe subire cali del 50% se non di più.

“Nella mia azienda – prosegue Iaretti – la produzione di Gattinara rappresenta i tre quarti. Io quest’anno non produrrò sicuramente la versione Riserva e riuscirò a creare, se tutto andrà per il meglio, il 20% del vino previsto”.

Un danno ingente dunque, ma a rischio non è solo l’annata 2021, ma anche quella successiva. “Le piante più colpite - conclude il vigneron – potrebbero riprendersi il prossimo anno e tornare rigogliose nel 2023. Faccio il produttore da vent’anni e una cosa posso dirla però: la vite sa sempre sorprendere per forza e ripresa. Speriamo che ci faccia un bel regalo anche questa volta!”.

redazione bf

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