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ATTUALITÀ | 23 marzo 2023, 09:00

Le cure per i bambini messe a rischio dalla carenza di medici

L'appello, in Senato, lanciato da Fabrizio Comaita, presidente della società medici pediatri. In aula anche la direttrice dell'asl Vco, Chiara Serpieri.

Le cure per i bambini messe a rischio dalla carenza di medici

Le cure per i bambini messe a rischio dalla carenza di medici

"Il Servizio sanitario nazionale deve prendersi cura del percorso di crescita del bambino, dalla nascita fino all'adolescenza". E' l'appello riecheggiato martedì mattina a Roma, nell'aula Zuccari del Senato. A lanciarlo la Società italiana medici pediatri (Simpe) in occasione del convegno "Il Pnrr e il governo della sanità: legislazioni e professioni sanitarie".  

Società di cui è presidente il domese Fabrizio Comaita che pure è direttore sanitario Pediacoop, la cooperativa con sede a Domodossola composta da una rete di oltre 600 medici impegnati come professionisti esterni negli ospedali di quasi tutta Italia.  

Gli specialisti della Simpe chiedono di estendere la 'Golden hour' (ora d’oro) anche al momento del parto e della nascita. Per poter intervenire nei primi 60 minuti (ora d'oro) dall'evento traumatico per avere più possibilità di successo nelle cure. Secondo Comaita ‘’la tutela dell'infanzia rappresenta la tutela del futuro del Paese".

"È necessario che al momento del parto – ha spiegato il medico domese - la donna raggiunga il più velocemente possibile un punto nascita, a tutela della sua salute e di quella del nascituro. È prioritario conservare integra la rete di assistenza neonatale diffusa su tutto il territorio nazionale con particolare attenzione alle aree disagiate del nostro paese".Purtroppo, come avviene anche un altri settori, la carenza di personale medico specializzato nei punti nascita rischia di compromettere la sicurezza e la qualità del servizio di assistenza neonatale.  Un esempio che cala a pennello con la situazione del Verbano Cusio Ossola e dà ragione a chi difende a spada tratta il punto nascita del San Biagio.Simpe ha invitato il Governo ad "aumentare gli accessi alla formazione di specialisti pediatri per rispondere al bisogno crescente della pediatria territoriale e ospedaliera".

“Senza l'esternalizzazione dei servizi di pediatria e di assistenza nei punti nascita alcune pediatrie in Italia potrebbero essere chiuse. Non sono i professionisti esterni che bussano alla porta del Ssn, siamo noi che li cerchiamo per scongiurare l'interruzione di pubblico servizio’’ ha aggiunto Simone Rugolotto, consigliere nazionale della Sip e segretario organizzativo del Coordinamento dei primari italiani.All’incontro, era presente anche Chiara Serpieri, diretotre generale dell’Asl del Vco. Che ha detto: “La collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati è fondamentale, sempre ed in particolare nei momenti di crisi o nelle aree disagiate. E' evidente e storicamente acclarato che le strutture pubbliche del Ssn, da sole, non possano pienamente svolgere la funzione di erogazione dei servizi rispetto al fabbisogno, soprattutto ove vi siano condizioni che implicano complessità e criticità che impongono di cercare soluzioni innovative e fuori dagli standard organizzativi ordinari".

Renato Balducci

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