Provate a fare mente locale: di quanti accessi ai vari servizi digitali dovete ricordare la password? Se pensate che il numero sia inferiore a 20, probabilmente state mentendo a voi stessi.
La realtà è molto più vasta di quanto immaginiamo. Aggiungete i codici dell’antifurto, i PIN dei dispositivi, le carte di credito, le SIM e i vari dati riservati: il numero totale è enormemente più elevato. Le "soluzioni" adottate più spesso sono due, ed entrambe rischiose: usare sempre la stessa password per tutto, oppure scriverle su post-it e taccuini lasciati vicino al computer.
E se doveste ricordarne una sola?
Esistono strumenti chiamati Password Manager nati proprio per aiutarci. Il primo ostacolo alla loro diffusione, però, siamo noi stessi: dobbiamo fidarci della tecnologia e avere la certezza di scegliere il prodotto giusto. Sono barriere psicologiche difficili da abbattere, alimentate da pregiudizi e stereotipi a cui io stesso, inizialmente, non sono stato immune.
Non tutti hanno le competenze tecniche per compiere una scelta razionale. Per questo motivo, faremo una panoramica sulle soluzioni disponibili, analizzandone tecnologia, pro e contro. Come consulente indipendente non vi suggerirò un prodotto specifico, ma posso dirvi che io stesso ho scelto una soluzione "top di gamma" che rientra tra le tre che vedremo.
Come funziona la cassaforte
Immaginate le vostre password custodite in una cassaforte blindata, all'interno del caveau di una banca ultra-protetta. La storia insegna che nessuna cassaforte è inviolabile al 100%, quindi dobbiamo fare in modo che, anche in caso di furto, il contenuto risulti inutilizzabile per chiunque tranne che per voi.
Questo è il principio cardine dei moderni Password Manager. Voi inserite i vostri dati e l'unica cosa che dovete ricordare è la "combinazione" (la Master Password). Ma c’è di più: nel momento in cui depositate il vostro "tesoro", questo viene cifrato con algoritmi complessi. Voi siete gli unici detentori della chiave di decifrazione; nemmeno il direttore della banca (ovvero il fornitore del servizio) può accedervi.
Il software si occuperà poi di compilare automaticamente per voi i moduli di accesso su siti e app, sia su computer che su smartphone.
Perché usarlo? I vantaggi concreti
Il vantaggio principale è la protezione contro la cosiddetta "pesca a strascico": se usate la stessa password ovunque e un sito viene violato, gli hacker proveranno quella stessa chiave su tutti i vostri account.
C'è poi il tema della complessità. Per essere sicura, una password deve rispettare criteri che la rendano quasi impossibile da indovinare. Ecco una tabella che illustra quanto tempo impiegherebbe un computer a forzare la vostra sicurezza:

Come vedete, il livello minimo accettabile è di 12 caratteri "misti" o 16 caratteri minuscoli. Per la mente umana è impossibile memorizzarli tutti, mentre i Password Manager includono generatori casuali che creano queste chiavi per voi in un secondo.
Vediamo ora cosa ci offre il mercato.
Bitwarden
- Pro: È "open source" (trasparente) e offre una versione gratuita molto completa con sincronizzazione illimitata tra dispositivi.
- Contro: L'interfaccia grafica è più spartana e meno rifinita rispetto ai concorrenti.
- Suggerito per: Aziende e utenti esperti. Offre la possibilità di installazione "on-premise" (sui propri server) per una maggiore riservatezza, a patto di saperlo gestire correttamente.
1Password
- Pro: Grafica eccellente, estrema facilità d'uso e una "Secret Key" aggiuntiva per una sicurezza superiore.
- Contro: Non ha una versione gratuita permanente (solo una prova di 30 giorni).
- Suggerito per: Famiglie e piccole aziende che cercano un prodotto intuitivo a costi ragionevoli.
NordPass
- Pro: Molto intuitivo e leggero, ideale per chi cerca semplicità.
- Contro: La versione gratuita permette l'accesso a un solo dispositivo alla volta.
- Suggerito per: Privati e aziende che devono rispondere a normative stringenti (NIS2, ISO27001, ecc.), grazie alle sue numerose certificazioni di conformità.
"E se hackerano il gestore?"
È una domanda legittima. È successo, ad esempio, a LastPass nel 2022. Tuttavia, grazie alla crittografia, i dati rubati erano illeggibili. Quasi tutti i gestori seri utilizzano l’architettura Zero Knowledge: "Se non possiedo il dato, non possono rubarmelo". Il gestore non conosce la vostra Master Password, quindi non può decifrare il vostro archivio; gli hacker, non trovando la chiave nei server, restano a mani vuote.
Ovviamente, tutto il castello cade se usate come Master Password termini banali come “password”, “12345” o “pippo”. Create una frase lunga almeno 14-16 caratteri e non usatela mai altrove.
Cosa evitare
Esistono soluzioni basate su semplici file locali protetti da password. Sebbene valide tecnicamente, presentano rischi logistici: il file può essere copiato, smarrito o rubato. In ambito aziendale, se un dipendente lascia l'organizzazione portando con sé il file, manterrebbe l'accesso a tutte le password. Con un Password Manager professionale, invece, l'accesso viene revocato istantaneamente con un click.
Prendetevi cura del vostro "tesoro" digitale: adottare uno di questi strumenti è il primo passo per dormire sonni tranquilli.
Per maggiori informazioni:
Sito web: www.seccomarco.com











