Aveva appena compiuto i novantasette anni ed era una delle persone più anziane di Piane, abitava in Regione San Giacomo, vedova da quasi trent’anni anni di Pino Galluzzo: un amore da romanzo. Pino era militare a Cameri e sorvolava con il suo apparecchio il territorio, spingendosi fino alla Valsesia, dove dal cielo aveva visto Carla. Si erano conosciuti, frequentati e sposati. Nel piccolo paese alle porte della Valsesia Pino, originario del sud, di Agrigento, era stato soprannominato: “Pino voglio Carla”, perché così si rivolgeva ai genitori della sua promessa sposa. Carla lavorava in Cartiera, mentre Pino all’inizio si impegnò in un commercio ambulante di frutta e verdura, poi, al pensionamento della suocera Esterina, che era stata assunta alle Poste dopo un incidente in Cartiera in cui aveva perso un braccio, ne aveva preso il posto, diventando: “Il postino”, una figura molto familiare e popolare un tempo, quando le comunicazioni scritte erano predominanti, si spedivano lettere e cartoline, ogni mattina con la posta si ricevevano i giornali. Carla era una donna sempre sorridente ed ottimista, che ha condiviso con la sua famiglia - l’amato figlio Enzo, la moglie Milena, i nipoti Marco e Federica con i pronipoti Jacopo, Isabel e Clarissa - gioie e dolori, senza mai essere un peso, ma sempre portando saggezza ed ironia.
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