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EVENTI | 22 marzo 2024, 10:16

Varallo: UN ATEO CREDENTE CHE SPIA DIO Opere di Claudio Bonomi con una proposta di lettura di Giacomo Gagliardini

Varallo: UN ATEO CREDENTE CHE SPIA DIO Opere di Claudio Bonomi con una proposta di lettura di Giacomo Gagliardini

La Città di Varallo è lieta e onorata di presentare la mostra di Claudio Bonomi che sarà allestita nella meravigliosa cornice del Chiostro della Chiesa di Santa Maria delle Grazie da oggi 22 marzo a Domenica 7 Aprile. La personale di Claudio Bonomi, che qui si presenta, si articola su un dato argomento ma le opere proposte in esposizione non nascono da un unico momento creativo o narrativo, sono invece state scelte dall’autore come rappresentative di un proprio percorso, quasi una testimonianza personale, spalmato nel tempo e sintetizzato dal titolo “Un Ateo Credente che spia Dio”. Proprio per questa ragione si è scelto di non illustrare al visitatore i singoli soggetti in senso didascalico con un catalogo tradizionale, opera per opera, ma di accompagnarli semplicemente con un breve scritto introduttivo dell’artista stesso e da una proposta per una chiave di lettura di Giacomo Gagliardini, lasciando al visitatore ed alle sue conoscenze e sensibilità l’interpretazione personale ed il relativo messaggio che ciascuno potrà o vorrà trovare! La tecnica esecutiva di Claudio Bonomi è nota, sia nell’uso dei materiali che si presentano preziosi sia nelle lavorazioni meticolose e ricercate, per cui basterà richiamare l‘evidente legame estetico con l'arte bizantina e con le antiche lavorazioni dei metalli, come la cesellatura e la niellatura o la punzonatura, dove ogni punto non è messo a caso ma concorre, nell’insieme degli elementi, a creare una sinfonia ben orchestrata in un continuo crescendo e diminuendo dal carattere a mio avviso melodico. Nell’introduzione all’esposizione Claudio Bonomi scrive: “Alla domanda: “perché esiste l’Arte e a chi è necessaria, se è necessaria?” ciascuno, artista o persona partecipe, esprime una propria e personale risposta. Partendo dalla considerazione che ogni artista si attiene a proprie regole non vincolanti per altri, ritengo che la funzione di ogni Arte, se essa non è destinata ad essere merce di consumo, sia quella di stimolarci a riflettere sul motivo della nostra esistenza, sulla nostra presenza su questa terra, sul bene e sul male: solo – credo – dove esiste quell’eterna ed insaziabile nostalgia dell’ideale e della spiritualità l’Arte ha possibilità di affermarsi. Scopo dell’Arte è aspirazione al bello e perseguimento dell’ideale, ma ciò non vuol dire che si debbano rifuggire gli aspetti drammatici della vita. La vita è compenetrata dalla contraddizione che l’orribile sia racchiuso nello stupendo – e viceversa – che nell’Arte si presenta in una unità armonica e drammatica, dove tutto è contiguo e ogni cosa trapassa nell’altra. Ma il bello è precluso a coloro che non cercano la verità, colpiti da una profonda mancanza di spiritualità non percepiscono ma giudicano l’arte e si rifiutano di riflettere sul significato e sullo scopo della propria esistenza, nel senso più alto del termine.” 

c.s.

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