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EVENTI | 23 aprile 2024, 22:06

"Dalla siccità alle alluvioni: ma l'acqua sta impazzendo?"

"Dalla siccità alle alluvioni: ma l'acqua sta impazzendo?"

Martedì 16 aprile Mauro Tos, Presidente della IV Circoscrizione del Distretto Lionistico, ha consegnato al Lions Club Valsesia, rappresentato da Vito Arlunno, Past President e a Francesco De Pace Presidente, una onorificenza lionistica molto importante: il Certificato di Appreciation, conferito per l’impegno profuso verso il mondo dei Lions.

E’ stato ospite e relatore della serata lionistica Stefano Ferrari, ingegnere idraulico, che ha parlato di un argomento di estrema attualità l'argomento: "Dalla siccità alle alluvioni: ma l'acqua sta impazzendo?".

Ferrari, professore di Idrologia territoriale ed Urban Hydrology nei corsi di pianificazione territoriale del Politecnico di Torino, si è concentrato dapprima sugli aspetti climatologici e quindi sulle azioni idi mitigazione e, soprattutto, di adattamento: “Parlare di acqua oggi vuol dire parlare di clima. Ci sono dati che ci dicono che siamo in riscaldamento e i modelli confermano che il riscaldamento prosegue; quindi, bisogna pensare a cosa bisogna fare per andare avanti”.

Nel breve termine, qualche decina di anni, seguire l’andamento delle piogge può dare sorprese: Benoît Mandelbrot, matematico polacco naturalizzato francese, noto per i suoi lavori sulla geometria frattale, studiando i dati di pioggia, già nel 1968 aveva individuato l’”Effetto Giuseppe”, i sette anni di “vacche grasse” seguiti da sette anni di “vacche magre” e, soprattutto, l’”Effetto Noè”: ogni tanto si verifica un evento che è fuori scala, completamente diverso da tutti gli altri, “outlier”, è il termine utilizzato in statistica per definire, in un insieme di osservazioni, un valore che ci pare anomalo e aberrante, ma in realtà fa parte della natura caotica del fenomeno.

Ma ora assistiamo ad un generale riscaldamento, che comporta anche importanti cambiamenti e rischi: danni alla salute umana, scarsità di acqua stagionale insieme a concentrazione di piogge intense in brevi periodi. Gli effetti cambiano geograficamente, ma tutti i modelli sono indirizzati a questo panorama.

La riflessione da fare è che non è la prima volta che la nostra specie affronta cambiamenti di clima significativi e capaci di imporre cambiamenti culturali. Wolfgang Behringer in “Storia culturale del clima” mostra come il rapporto tra clima e civiltà proponga lezioni significative su come il genere umano possa sopravvivere. Il cambiamento climatico di oggi potrà essere mitigato lentamente. Certamente però la nostra specie è stata testimone di molte epoche di instabilità climatica, e sappiamo che le società che sopravvivono sono quelle che pianificano il futuro: “Dobbiamo tener presente le lezioni di adattamento dei nostri antenati”.

Ferrari ha spiegato che l’acqua va regolata, trattenuta, fatta defluire in modo più lento e naturale, con esempi riferiti a laghetti irrigui e turistici ed alla idrologia urbana. “Occorre: trattenere, rallentare, infiltrare, riusare, quindi si deve pianificare un diverso rapporto con l’acqua. Nella mia esperienza nel sud del Piemonte i piccoli invasi, il laghetto irriguo di Rivoira di Boves, il bio lago balneabile di Caraglio, sono casi di successo che possono moltiplicarsi”. Il problema della qualità e della quantità di acqua va gestito attraverso la fitodepurazione, acqua depurata dall’apparato radicale delle piante. Poiché i cambiamenti climatici in atto e le inadeguate infrastrutture idriche di smaltimento, contribuiscono sempre più di frequente a fenomeni di allagamento urbano, Ferrari ha parlato anche di un secondo ambito di intervento, nelle città, mostrando esempi di rain gardens, giardini usati per controllare il processo d’infiltrazione dell’acqua piovana collocati nelle aree urbane ora impermeabilizzate, bacini di raccolta dell'acqua da strade, parcheggi, tetti, pensati per ricondurre l’acqua ad infiltrarsi invece che a scorrere via.

L’ospite ha risposto alle numerose domande, facendo però sempre rimarcare la distanza tra mondo scientifico e opinione pubblica: “Il mondo scientifico si dà sempre dei margini di errore, mentre i giornalisti vorrebbero poter dare risposte certe alla collettività”.

Il Ragionier Arduino Vettorello, che gestisce una serie di centrali idroelettriche in Valsesia, era ospite della serata e ha dialogato con il relatore, concordando nella necessità per ottenere risultati continui, di creare piccoli bacini, aumentando la vivibilità, la fruizione del territorio, poiché nelle nostre città ci sono ampie superfici di impermeabilizzazione, accanto a fognature e canalizzazioni che però non sono in grado di reggere il flusso nei picchi. Ferrari ha richiamato molteplici modi per trattenere, rallentare, invasare l’acqua: non solo serbatoi artificiali, ma anche: “Ricostruire varici nei corsi d’acqua con progetti di rinaturazione per ridare ai fiumi e torrenti la loro dimensione naturale”, “Laghetti naturali ben inseriti nel paesaggio” e “Aree umide negli spazi urbani.

Occorre stimolare le possibilità di adattamento a partire dalle piccole comunità che vogliono provarci, per diffondere esempi positivi capaci di motivare i decisori e l’opinione pubblica”.

L’informazione corretta su questi temi è fondamentale per non dare risposte solo di carattere “emotivo” e l’intervento dell’Ingegner Ferrari è stato davvero molto chiaro.

c.s.

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