In poco meno di due mesi, 7 lavoratori “in nero” e altri 3 assunti irregolarmente sono stati scoperti dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale Vercelli. I controlli, condotti nell’ambito delle attività di contrasto al lavoro sommerso, hanno interessato il capoluogo e diversi comuni della provincia.
Le violazioni accertate in materia di lavoro e legislazione sociale nei confronti di 4 datori di lavoro sono state segnalate alle articolazioni territoriali degli Istituti di vigilanza e, contestualmente, sono stati avviati i doverosi approfondimenti di natura fiscale.
In un caso, i militari hanno proposto alla Direzione Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale, avendo riscontrato che oltre il 10% dei dipendenti presenti al momento del controllo risultava impiegato “in nero”.
L’operazione è frutto del lavoro congiunto tra il Gruppo Vercelli e la Tenenza di Borgosesia, supportato da un’attenta attività info-investigativa e dall’incrocio dei dati disponibili nelle banche dati della Dorsale Informatica della Guardia di Finanza.
I 7 lavoratori “in nero” sono stati sorpresi in due esercizi di ristorazione senza che il loro rapporto di dipendenza fosse stato preventivamente denunciato dal datore di lavoro al centro per l’impiego.
Non solo: in alcune situazioni è emerso che parte delle retribuzioni veniva corrisposta in contanti, in violazione delle norme che impongono l’uso di strumenti tracciabili.
L’attività della Guardia di Finanza si è mossa in modo mirato, con l’obiettivo di tutelare le imprese oneste e contrastare le forme di concorrenza sleale, oltre che di proteggere i diritti dei lavoratori spesso soggetti a sfruttamento.