/ Benessere e Salute

Benessere e Salute | 08 maggio 2025, 10:46

Una doppia vita, una sola battaglia: la storia a lieto fine di Giulia e delle sue gemelline

Le buone notizie dalla sanità piemontese (Ogni giovedì il racconto da un’Azienda Sanitaria Regionale)

Una doppia vita, una sola battaglia: la storia a lieto fine di Giulia e delle sue gemelline

Una doppia vita, una sola battaglia: la storia a lieto fine di Giulia e delle sue gemelline

È il 23 gennaio 2024 quando Giulia, una giovane donna alla 34ª settimana di una gravidanza gemellare monocoriale biamniotica, viene ricoverata d'urgenza al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure. È il culmine di un percorso iniziato settimane prima in un Centro di III livello, dove era stata seguita con particolare attenzione a causa della tipologia della gravidanza: rara e ad alto rischio, in cui i due feti condividono la stessa placenta ma si trovano in sacchi amniotici separati. Una condizione che richiede sorveglianza continua e interventi altamente coordinati.

 

Dopo la dimissione e il rientro nella sua città, Giulia inizia ad avvertire forti contrazioni e la rottura prematura delle membrane. Senza esitazione si reca all’Ospedale San Giacomo, dove viene immediatamente presa in carico dal team medico. In sala operatoria si procede a un taglio cesareo d’urgenza. Nascono così due bambine, premature, ma in buone condizioni cliniche: la prima pesa 2400 grammi, la seconda 2500. Entrambe ricevono un punteggio Apgar (un indicatore della salute del neonato nei primi momenti di vita) di 6 al primo e al quinto minuto, cioè con una sofferenza di grado medio, da monitorare con la massima attenzione.

 

Le neonate, in quanto premature, vengono trasferite alla Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Alessandria per un periodo di monitoraggio e assistenza specialistica, prima di poter tornare a Novi Ligure, alla Struttura Complessa di Pediatria diretta da Marco Aicardi, per la prosecuzione delle cure. È qui che si completa un percorso iniziato con una diagnosi precoce, proseguito con un intervento tempestivo e concluso con un’assistenza integrata, fatta non solo di professionalità medica, ma anche di supporto umano.

 

«Ho avuto paura, ma non mi sono sentita sola nemmeno per un momento. Ogni medico, ogni infermiere, era lì per noi. Vedere le mie bambine oggi, forti e serene, è il dono più grande», ha raccontato con emozione la neo mamma Giulia.

 

«Le gravidanze gemellari monocoriali richiedono un’attenzione altissima. In questo caso, la tempestività dell’intervento e il lavoro in rete tra strutture sanitarie hanno fatto la differenza - ha dichiarato Marcella Capeto, Direttore della SC Ostetricia e Ginecologia di Novi Ligure, che ha attentamente seguito questo caso - Il ruolo della rete ospedaliera è stato determinante. Il coordinamento tra l’equipe ostetrica, il personale anestesiologico e neonatologico presente in sala operatoria, e successivamente la struttura di Terapia Intensiva Neonatale dell’AOU AL diretta da Alberto Ricotti il reparto di Pediatria di Novi Ligure, ha garantito un’assistenza continua e qualificata».

 

«Questo caso – ha sottolineato Francesco Marchitelli, Direttore Generale dell’Asl AL - rappresenta un esempio concreto di medicina integrata: ogni fase, dalla diagnosi alla nascita, dalla terapia intensiva neonatale al follow-up pediatrico, è stata affrontata con un approccio multidisciplinare, nel rispetto non solo delle esigenze cliniche ma anche di quelle emotive e psicologiche della madre e delle bambine».

 

Oggi, mamma e figlie stanno bene. È una storia di buona sanità, ma anche di professionalità e umanità. Una storia che ci ricorda che dietro ogni intervento clinico c’è un lavoro di squadra invisibile ma fondamentale, fatto di grande attenzione, competenze e dedizione, che operano insieme per proteggere la vita, sin dai suoi primi istanti.

 

«Il lavoro congiunto e multidisciplinare non solo di un Ospedale, ma di Aziende Sanitarie diverse, dimostra come la sanità pubblica possa rispondere a 360 gradi alle sfide che quotidianamente le si propongono – ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi - Nel caso specifico, le professionalità messe in campo hanno permesso a Giulia e alle due gemelline di superare egregiamente un momento di apprensione e stress. Un grazie di cuore, quindi, a tutti coloro che hanno contribuito a questo successo».

 

c.s. ASL - cc

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore