I vandali tornano a colpire in alta montagna. Ha sollevato polemiche e furenti critiche l'ultimo episodio che ha visto nel mirino la lapide posta sulla Rocca dell'Argimonia, con tanto di tricolore divelto e gettato e terra e targa spezzata in due. Uno scempio insensato che ha trovato la ferma condanna di tutti gli utenti del web.
Anche di chi frequenta ed è un appassionato delle cime d'alta quota, come il fotografo amatoriale e autore di 7 guide escursionistiche tra Biellese e Valsesia Corrado Martiner Testa: “Purtroppo non sarà né il primo né l'ultimo caso che ci troveremo a commentare. Non solo Biella ma anche altri territori si trovano a fare i conti con simili fenomeni. Penso solo al vicino Canavese e in altre zone, dove sono stati presi di mira anche simboli religiosi. Credo proprio che sia lo specchio dei tempi che stiamo vivendo e del clima radicale e astioso che vediamo tutti i giorni. Alla base di tutto c'è l'inciviltà e la maleducazione, poi possono subentrare altre motivazioni che possono toccare più ambiti sociali e culturali”.
La Rocca dell'Argimonia è solo l'ultimo di una serie di avvenimenti che hanno visto protagonisti i luoghi simbolo delle montagne biellesi. A molti è tornato in mente l'abbattimento della croce del Monte Mars, ritrovata da una guida alpina a 200 metri a sud dalla vetta, come riportato da Marco Bardelle, noto imprenditore e presidente di Mucrone Local, realtà locale che promuove la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturalistico e storico della Conca di Oropa: “Un fatto inspiegabile e inacettabile, come avvenuto l'anno scorso sul Mars. Il modo migliore per rispondere a questi gravi atti di maleducazione è ripristinare tali manufatti, ancor più belli di prima per non darla vita a questi individui. Citando il nostro caso, nei prossimi mesi sarà riposizionata la croce sul Mars. Mucrone Local si occuperà del ripristino del sentiero mentre la società sportiva La Bufarola di Cossila interverrà per la sua posa”.
Parole di biasimo sono giunte anche da Gianni Lanza, apprezzata guida alpina: “Credo che ci troviamo di fronte a persone che partono con l'idea di fare danni con l'obiettivo finale di farsi pubblicità. Vedo solo tanta ignoranza e mancanza di rispetto”. Sulla stessa linea d'onda anche Amabile Ramella Cravaro, stimata guida alpina: “Non ci sono davvero parole per tutto questo. Simili luoghi esistono da molto tempo e la loro collocazione ha un significato ben preciso. Occorre portare rispetto per la storia che rappresentano”.