Mentre il tradizionale Incontro biennale di poesia dialettale Valsesiana Pinet Turlo riprende fiato e annuncia la XXVII edizione, che si terrà domenica 30 novembre, si è spenta una delle voci più argute e genuine della poesia dialettale valsesiana: Franco Franchi, grignaschese, classe 1934, che partecipò al Pinet Turlo dalla settima edizione, nel 1985, fino all’ultima nel 2021.
Autore di libri di poesie, delle sue opere si racconta: ”Leggere le sue poesie è come incontrarlo per strada, amabile e discreto, arguto e disponibile nel conversare così come concreto e attivo nell’impegno sociale: nei suoi versi lo riconosceremo e sarà sempre come ritrovare un amico fuori dal tempo”.
Nel 2016 pubblicò un libro di poesie e racconti: Grignasc. Già Bunora igh davu ava. Racolta da Stori e Puesii ‘n dialet da Grignasc, con prefazione di Federica Guidetti, Presidente di “Punto Arte”: “Le storie di paese, gli avvenimenti quotidiani, le atmosfere che conserva nella memoria e nel cuore non sono solo nostalgia di un mondo ormai quasi dimenticato ma seguono ancora da vicino la nostra vita di ogni giorno, filtrata dal suo spirito e dall’uso del dialetto caro a tutti i grignaschesi. Le sue poesie e i suoi racconti, fra memorie, motti arguti e fatti drammatici di guerra e di vita, sono tasselli preziosi di una esistenza spesa anche per tramandare a tutti il suo senso della vita”. In quell’occasione, come Presidente dell’Incontro Biennale di Poesia Dialettale “Pinet Turlo”, curai l’introduzione nella quale espressi tutta la mia ammirazione per quell’uomo semplice e onesto, che incarnò l’amore per la propria terra, per le proprie radici e tradizioni, impegnandosi nel sociale: Vice Sindaco e fondatore dell’Avis, ideatore e promotore della storica camminata dell'AVIS, oltre che valente poeta dialettale.
Con Aldo Lanfranchini nel 2020 Franco Franchi pubblicò: Ainò, quan cà sunava al cornu: Grignasco: le Famiglie, Vie e Piazze – Le Persone – I Proverbi, 2020, con prefazione di Paolo Sitzia. Attraverso i racconti, e soprattutto le immagini storiche, si ripercorre la vita del paese dalla fine dell’Ottocento agli ultimi anni del Novecento.
Indimenticabili i dialoghi in dialetto che conduceva con l’amico poeta dialettale Lino Giuliani, conosciuto come “Lino Pitor”, nella serata della Giobiaccia: sono rimasti nel cuore di tutti per quel sale della vita e quell’irriverenza giocosa, in pieno spirito del carnevale, che li caratterizzavano.
Franco ha regalato le sue poesie partecipando a tutti gli incontri di poesia dialettale del territorio: da Cavallirio a Romagnano, Ghemme, Valduggia, Gozzano, spingendosi fino a San Nazzaro “Lung la Sesia”: lo ricorderemo e gli saremo grati per quegli sprazzi di saggezza popolare, per averci lasciato un insegnamento prezioso: “Stuma sempri su cun al mural / Lasèe stée i sacrign, demi trà mi / l’è costa na maisina natural / C’at iuta stée alegru tuc i dì”.