“Ho 25 anni e sto ultimando gli studi universitari. Ho qualche piccolo risparmio accumulato svolgendo lavori saltuari e, una volta laureata, conto di entrare subito nel mondo del lavoro. All’inizio i miei risparmi saranno modesti: esiste una soluzione per investirli? Vorrei costruire una somma utile per il futuro. Ho sentito parlare di fondi, ETF, azioni: quale strumento può fare al caso mio?”
La lettrice che ci ha scritto dimostra una notevole lungimiranza: iniziare a pensare al proprio futuro finanziario a 25 anni è un passo importante e merita di essere lodato.
La prima buona notizia è che il fattore tempo è un alleato prezioso: iniziare a investire da giovani permette di sfruttare al meglio la forza dell’interesse composto, cioè la possibilità di far crescere nel tempo non solo il capitale iniziale ma anche i rendimenti via via maturati.
La seconda buona notizia è che esistono strumenti adatti a ogni tipologia di investitore. Nel suo caso, la soluzione più indicata è il piano di accumulo del capitale (PAC), che consente di costruire un patrimonio partendo da somme anche piccole e senza bisogno di un capitale iniziale.
Come funziona un PAC
Un piano di accumulo consiste nel versare con regolarità una somma prestabilita, per un periodo di tempo medio-lungo.
Ecco i passaggi fondamentali:
· Definire l’importo e la durata: la cifra deve essere sostenibile e costante.
· Scegliere l’asset: con un orizzonte superiore ai 10 anni la componente azionaria è preferibile, puntando però su panieri diversificati (ETF azionari globali o USA), non su singole azioni che comportano un rischio specifico troppo elevato.
· Selezionare strumenti efficienti: gli ETF sono ideali, perché replicano l’andamento del mercato (MSCI World, All Country World o S&P 500) con costi di gestione molto contenuti, in media intorno allo 0,1% annuo (TER).
· Stabilire la periodicità dei versamenti: deve essere costante, ma anche sostenibile rispetto ai costi di transazione. In generale, l’incidenza non dovrebbe superare lo 0,5% e la frequenza ottimale è ogni 1-4 mesi. È fondamentale scegliere un intermediario con commissioni ridotte o nulle (ne esistono alcuni che in caso di PAC automatico non applicano costi di negoziazione)
Il PAC, una volta impostato, non richiede grandi attenzioni né alti costi di gestione e si adatta bene a chi inizia il proprio percorso di risparmio e investimento.
Come gestirlo nel tempo
Con il passare degli anni si può:
· Ridurre progressivamente la quota azionaria e inserire ETF obbligazionari (meglio se in Euro) quando ci si avvicina all’obiettivo.
· Proseguire in maniera costante i versamenti e monetizzare al raggiungimento di una somma prestabilita.
· Proseguire il piano e scegliere di realizzare l’investimento quando i mercati raggiungono livelli particolarmente favorevoli, spostandosi poi su strumenti più prudenti.
Un esempio pratico
Immaginando di investire 150 euro al mese per 25 anni con un rendimento medio annuo del 7% la lettrice verserebbe un capitale di 45.000 euro, ma grazie all’interesse composto il montante finale arriverebbe a circa 118.000 euro: un risultato che mostra chiaramente la forza del tempo e della costanza.
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Andrea Fabbris – Consulente Finanziario Indipendente
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