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COSTUME E SOCIETÀ | 12 ottobre 2025, 08:00

Riascoltati per voi: Black Sabbath - Sabotage (1975)

Riascoltati per voi: Black Sabbath - Sabotage (1975)

Riascoltati per voi: Black Sabbath - Sabotage (1975)

Benvenuti al trentaseiesimo appuntamento con “Riascoltati per voi”. Oggi vi voglio parlare  di un album che è un vero capolavoro di potenza e ribellione: “Sabotage” dei Black Sabbath, una delle band più influenti della storia dell’hard rock. In più, questa volta voglio ricordare che Ozzy Osbourne è venuto recentemente a mancare, era il 22 luglio, lasciando un vuoto enorme nella musica e, sopratutto, nei cuori dei suoi fans. Ma proprio per questo, celebrare un disco come “Sabotage” oggi ha ancora più valore: è ricordare un artista che ha fatto la storia della musica.

“Sabotage” è il sesto album dei Black Sabbath, ed è stato intitolato così perché, durante le registrazioni, la band stava attraversando una guerra legale con il loro ex manager e sentivano di essere “sabotati da tutte le parti”. Immaginate la scena: stai cercando di dare vita ad un disco storico, ma ti arrivano mandati giudiziari direttamente nello studio di registrazione... Non era facile, ma proprio quell’ostacolo ha acceso la loro rabbia e la loro creatività.

L’album è composto da otto canzoni che hanno fatto la storia, alcune piene di rabbia concentrata, altre con cambi di atmosfera sorprendentemente poetici: si parte subito decisi e rabbiosi con “Hole in the Sky”; per poi passare a “Symptom of the Universe”, brano che negli anni successivi è stato considerato come un’anticipazione del thrash metal. Per non parlare di “Megalomania”: si dice essere ispirata a un’esperienza visionaria del bassista Geezer Butler: il quale si mise davanti allo specchio pensando di essere Dio, ma davanti a sé vide il Diavolo riflesso. Facile capirne il perché di tutto ciò: lo stesso Geezer ammise che, a volte, scriveva da sballato, e che comporre era un sollievo rispetto allo stress legale. Per finire come non dimenticare “Supertzar” con quel suo coro d’archi così sorprendente.

Nonostante durante le registrazioni, il gruppo fosse così sotto pressione per firmare documenti legali mentre suonava, le sessioni di lavoro andavano avanti fino a tarda notte, Iommi lavorava ossessivamente al suono della sua chitarra, mentre Bill Ward provava effetti strani come i piatti all’indietro: fu un periodo folle ma che fece trasformare tutto in arte. Nonostante ciò, il disco non fu un grande successo commerciale all’epoca, ma con gli anni è diventato un classico riconosciuto dagli appassionati del genere e dai fans sfegatati dei Black Sabbath.

Prima di salutarvi, vorrei dire che “Sabotage” al tempo stesso è rabbia, è oscurità e talento puro. Un album fatto dalla ribellione contro chi voleva fermarli. Oggi, mentre ricordiamo Ozzy Osbourne, è bello tornare a un disco che porta con sé tutta la forza e l’anima dei Black Sabbath.

I miei brani preferiti sono: "Hole in the Sky”, "Symptom of the Universe”, “Megalomania" e "The Thrill of It All”.

Voto: 9

Tracce:

1) Hole in the Sky – 4:00

2) Don’t Start (Too Late) – 0:49

3) Symptom of the Universe – 6:28

4) Megalomania – 9:40

5) The Thrill of It All – 5:52

6) Supertzar – 3:42

7) Am I Going Insane (Radio) – 4:15

8) The Writ/Blow on a Jug – 8:30

Durata: 43 minuti.

Formazione:

- Ozzy Osbourne - voce

- Tony Iommi - chitarra

- Geezer Butler - basso

- Bill Ward - batteria

Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "Sabotage”, ma anche sui Black Sabbath e sull'impatto che la loro musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.

Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!

Andrea Battagin

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